ABBIATEGRASSO – E’ ormai tradizione per la sezione ANPI di Abbiategrasso recarsi nei luoghi che sono stati protagonisti della Resistenza: un modo concreto per approfondire la storia di luoghi e persone durante il periodo più buio del secolo scorso.

La Casa della Resistenza e della Deportazione di Vinchio è nata da una collaborazione tra la Regione Piemonte e l’Istituto della Storia della Resistenza di Asti, che riconoscono nella Casa di Vinchio il luogo di riferimento per la memoria delle deportazioni politiche nei lager nazisti.

La  lotta partigiana nella zona dell’astigiano inizia dopo l’8 settembre 1943 e in quelle colline molti giovani sbandati trovarono rifugio; così i renitenti alla chiamata  per l’adesione alla Repubblica di Salò si organizzarono in brigate partigiane.

Nell’autunno del 1944 la zona fece parte della Repubblica partigiana dell’Alto Monferrato ma il 2 dicembre 1944 un grande rastrellamento nazifascista interessò la zona causando la fine della Repubblica e la deportazione nei lager nazisti di moltissimo civili renitenti e di partigiani.

Dal gennaio 1945 e fino alla Liberazione le formazioni partigiane ripresero il controllo del territorio. La visita  prevede, oltre alla consultazione di documenti e filmati storici, un’esperienza  da provare in prima persona nella “tana dei partigiani” e sul  “treno dei deportati” dove ognuno ha potuto rivivere, seppur per un breve momento, le paure, le tensioni e le angosce di chi si nascondeva durante i rastrellamenti o di chi è stato deportato sui vagoni in Germania.

Tra i capi  partigiani attivi in quella zona ci fu “Ulisse” nome di battaglia di Davide Lajolo, nato a Vinchio, scrittore, giornalista, sceneggiatore per cinema e TV e per molti anni anche deputato del partito Comunista. Aderì da giovane al fascismo partecipò alla Guerra di Spagna dalla parte dei franchisti e fu ufficiale nella Seconda Guerra Mondiale  sul fronte greco-albanese e poi Segretario federale del partito fascista ad Ancona, dopo l’8 settembre torna a Vinchio, non aderisce alla Repubblica di Salò e vive una profonda crisi politica  che lo porta ad aderire alle brigate partigiane., questa “conversione” è stata raccontata nei libri autobiografici  “a conquistare la rossa primavera” e  “il voltagabbana”. A lui è dedicata a Vinchio una sala del museo cittadino dove sono raccolte le testimonianze della sua vita civile e professionale.

Il filo conduttore delle storie raccontate dalle validissime guide Nicoletta Fasano e Mario Renosio (direttore dell’ISRAT- istituto Storia della Resistenza di Asti)hanno permesso di capire non solo lo stretto rapporto tra il mondo contadino e la Resistenza. ma il loro racconto si è allargato comprendendo l’intera zona anche dal punto di vista geologico, agricolo ed economico.

Una gita culturale a tutto tondo dove c’è stata la Memoria del passato ma anche la conoscenza del presente di quel territorio, supportata dalla preparazione degli accompagnatori e dall’accoglienza del Paese con il saluto da parte dell’Amministrazione Comunale. Naomi Contiero