ABBIATEGRASSO – Anche Abbiategrasso, come altre città italiane, ha celebrato il 21 marzo la XXIV edizione della Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. Il ricordo delle centinaia di vittime delle organizzazioni mafiose è stato affidato agli studenti delle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado e agli studenti del Gruppo Teatrale WIP dell’istituto Bachelet, tutti riuniti in piazza Marconi. Il sindaco Cesare Nai e l’assessore Eleonora Comelli hanno ringraziato i presenti e tutte le associazioni organizzatrici dell’evento, sottolineandone il valore morale e l’insegnamento per tutti, specialmente per i più piccoli: “E’ emozionante – ha detto il sindaco – essere qui stamattina ed è una bella giornata…è strano dire ciò, quando tra pochi minuti andrete ad elencare il nome di tante vittime, quindi potrebbe essere un momento brutto, però è un momento bello perché oggi siamo qui con grande consapevolezza e vedo nei vostri occhi grande concentrazione e so che in queste settimane, grazie ai vostri insegnanti, vi siete impegnati per capire in che società stiamo vivendo. Guardando tutti voi riesco a credere che il nostro futuro sia migliore, che la legalità sia parte integrante del nostro DNA e la legalità nasce da voi, dal rispetto che dovete avere l’uno per l’altro e per tutto quello che ci riguarda. Se tutti noi ci impegniamo ciascuno a far qualcosa, già abbiamo fatto molto. Se questo è questo è quello che seminiamo, qui come in tutta Italia, il nostro sarà un futuro migliore, in cui non parleremo più di mafia e crimine, ma parleremo di una convivenza civile. Grazie a tutti e mi raccomando, sempre alta la guardia!” I ragazzi del Gruppo Teatrale WIP (Work in Progress) si sono esibiti in un Flash Mob urlando il loro schifo per la mafia, recitando alcune frasi contro questo cancro e coinvolgendo tutti i ragazzi presenti in piazza con le loro magliette e striscioni in ricordo delle vittime e di condanna nei confronti delle mafie. E’ poi cominciato il lento e inesorabile elenco di vittime; nomi alcuni poco conosciuti, vittime magari per errore o di persone comuni, alternati a nomi più noti, come quelli di giornalisti, sindacalisti, imprenditori e funzionari di Stato, che hanno dato la loro vita per combattere le organizzazioni. Il tempo, la lunghezza della lista, il numero spropositato di morti non basta a descrivere l’atrocità, l’orrore, il mostro che la mafia rappresenta. Molte delle vittime sono state ammazzate perché si sono opposte alle cosche, ma centinaia, migliaia di persone sono costrette a morire dentro ogni anno, piegandosi e rassegnandosi a soprusi e prevaricazioni di ogni genere. Tutto questo non perché siano deboli o conniventi, ma perché immersi in una quotidianità e in una normalità malata, che troppo spesso lo Stato sembra accettare. Una frase di Paolo Borsellino, sottolineata alla manifestazione, recita così: “Chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura muore una volta sola”. Per quanto essa infondi coraggio e voglia di lottare, se letta più profondamente, ricorda chi ha paura, chi è inerme ed impossibilitato a reagire, chi non ne ha la forza, non per criticarlo o condannarlo, ma per evidenziare una mancanza, la mancanza dello Stato, la mancanza di memoria. Per tutto questo è fondamentale stare insieme, rendere merito a chi ha lottato per noi, a questo ci auguriamo possa servire la Giornata contro le mafie, è questo quello che i ragazzi gridano,uniti contro un cancro chiamato mafia. Noi abbiamo bisogno dello Stato, e lo Stato, nei suoi funzionari, ha bisogno di noi. Questo il senso di questa giornata, evidenziata dalla bellissima frase di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino letta dai ragazzi: “La gente fa il tifo per noi!” Attorno alle 11.30 la manifestazione s’è conclusa tra la soddisfazione e i sorrisi dei ragazzi, consapevoli di aver fatto qualcosa di grande e che ha permesso loro di conoscere piccoli e grandi uomini, tragedie e lotte che arricchiranno la loro memoria facendo di loro persone più consapevoli e attente. Luca Cianflone
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