ABBIATEGRASSO – Dopo l’esito negativo dell’assemblea dei sindaci di venerdì 16 dicembre in Castello, dov’erano stati convocati i dirigenti di ASST e Ats per chiedere la revoca della chiusura notturna del P.S, un altro incontro si è tenuto giovedì 22 dicembre in ospedale. Dopo aver ascoltato il parere di diversi amministratori presenti, è possibile riassumere che la direzione aziendale ha continuato a snocciolare numeri e dati molti dei quali discutibili e a ribadire di non poter derogare dai dettami del decreto ministeriale 70 e dalla riforma regionale. In realtà l’ASST è autonoma nel decidere come ripartire le risorse regionali e sulla programmazione dei 4 ospedali che gestisce. Se decide come ha stabilito di potenziare il Fornaroli di Magenta che avrà un nuovo P.S. dovrà assicurare i numeri necessari a giustificare l’importante investimento, purtroppo col rischio di vanificare il recente altrettanto importante investimento di 30 milioni di euro pubblici per il Cantù di Abbiategrasso. I sindaci dell’abbiatense hanno deciso di spostare il confronto su un piano politico visto che le posizioni rimangono distanti, nonostante abbiano sottolineato che il nostro territorio, come previsto dalla normativa che deroga, è “un’area disagiata” per la particolarità del territorio molto esteso e con una rete di mezzi pubblici insufficiente e inadeguata. I sindaci rappresentano i loro concittadini, sono gli amministratori del territorio, i dirigenti sanitari amministrano gli ospedali ma spostano il confronto su un piano ‘tecnico’ o facendo riferimento a norme governative e regionali. Il sindaco Arrara riferisce: “Le posizioni sono rimaste distanti nonostante una discussione costruttiva che è durata dalle 9 alle 12.30. Il dg Lombardo dice di rispettare le norme e che se la politica, la Regione gli dice di rivedere la posizione, lo fa. Abbiamo anche chiesto di avere un progetto per il Cantù, per i prossimi 10 anni che ci faccia capire qual è il suo futuro. Subito dopo le feste noi sindaci torneremo a riunirci per chiedere un incontro in Regione”. E.G.
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