ABBIATEGRASSO – Giovedì 27 ottobre, presso la sala consiliare del Castello Visconteo, è stato presentato il report finale del progetto “Comunità in gioco, insieme contro il gioco d’azzardo” che unisce diversi Comuni dell’Abbiatense. Questo impegno ha lo scopo di sensibilizzare sul fenomeno del gioco d’azzardo, lecito in tutto il territorio. Con gioco d’azzardo si intende tutto ciò che riguarda slot machine, gratta e vinci, superenalotto e quant’altro, che influenzano in modo occasionale o permanente tutta la società. E’ stato perciò necessario, per avere una visione complessiva del caso, redigere una mappatura attraverso interviste ai diretti interessati e ai proprietari di negozi che hanno all’interno macchinette. L’obiettivo è proprio quello di ridurre il più possibile il fenomeno tramite l’eliminazione delle slot che si trovano a più di 500 metri dai luoghi sensibili (per meno di 500 metri è già prevista la legge regionale del 2013) e limitarne il più possibile l’esercizio. Il piano di lavoro ha coinvolto numerosi Comuni, ma anche altrettanti enti governativi, sindacati e associazioni, tra cui CISL, CGIL, ACLI e ANTEAS, per un lavoro della durata di un anno, che deve però continuare nel tempo; sono previsti, infatti, tre seminari che si svolgeranno in tre città della Lombardia per poter combattere definitivamente il gioco d’azzardo. Questo tipo di collaborazione necessita di grande visibilità e proprio per questo sono stati stampati più di 300 manifesti, locandine e volantini, in cui si spiega che il gioco d’azzardo è una trappola, si elencano i rischi che esso comporta, ma soprattutto si indicano alcuni sevizi sociali a cui chiedere aiuto, come Sportello Donna (02.94692375), SERT (0331.498487), Associazione dei giocatori anonimi (389.2558369), Gruppo di aiuto dei giocatori d’azzardo (0331.498615) e Gam-anon per famigliari e amici di giocatori problematici (338.2978778). Il materiale è stato distribuito in tutti i Comuni, in modo da diffondere capillarmente le informazioni. Dalle ricerche effettuate sull’intensità della diffusione, i dati più rilevanti indicano che non esistono fasce di orari preferiti, ma mattina, pomeriggio e sera il fenomeno è sempre in esercizio; i luoghi più frequentati sono bar, tabaccherie, pub, ma con un buon 10% rientrano anche ristoranti e trattorie, addirittura per alcuni esercenti il 90% delle entrate dipende proprio dalle slot machine. Durante le interviste anonime è stata chiesta la motivazione del gioco assiduo ed è risultato che il 32,5% gioca per passare il tempo, il 27% perché crede nella vincita, mentre solo il 2,7% ammette di avere problemi di dipendenza. Ci sono due problemi principali per l’eliminazione totale del fenomeno: i controlli alle macchinette purtroppo limitati a causa dei numerosi impegni della Polizia Locale e l’inesistenza di una legge che preveda la defiscalizzazione, che tolga le agevolazioni per gli esercenti che tengono le slot; problemi a cui deve prestare attenzione lo Stato, lo stesso Stato che con il gioco d’azzardo guadagna però più di 80 milioni. “Una grande soddisfazione per un progetto che è solo la cornice, per ottenere un contenuto sostanziale è necessaria la continuità, che si può ottenere solo attraverso la collaborazione, questo non è un punto di arrivo ma di partenza”, così ha concluso l’assessore Graziella Cameroni ringraziando tutti i soggetti che hanno sostenuto il progetto. Ilaria Scarcella
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