ABBIATEGRASSO – “Bene” ma non benissimo. Si potrebbe commentare così la 533esima edizione della Fiera Agricola d’Ottobre. Commenti non entusiastici per questa edizione che ha registrato sì un buon numero di visitatori (soprattutto nella giornata di domenica, favorita dal bel tempo) ma anche parecchie critiche. E’ stata notata una diminuzione del numero di espositori, una cinquantina (circa 35 in meno rispetto agli altri anni), e una somiglianza troppo evidente con Abbiategusto, tanto che alcuni hanno parlato di un “Abbiategusto in miniatura”. Nell’auditorium erano presenti gli stand di eccellenze del territorio e non solo, i cui prodotti sono andati a ruba, apprezzati da molti visitatori, così come apprezzati sono stati gli angoli dedicati ai più piccoli. Buon successo per la conferenza sulla canapa, un po’ meno quella che aveva come tema l’idrovia Locarno-Milano-Venezia, che tra l’altro doveva essere tema centrale della kermesse. La zona della tensostruttura invece, in passato vetrina per tanti altri espositori e associazioni, quest’anno era occupata da un ristorante “Mobile” legato alla Milano Gourmet Experience che proponeva piatti gourmet preparati con prodotti slow food e del Parco del Ticino, affiancato da uno spazio dedicato a balli country e all’animazione, con lo scopo di attirare anche un pubblico giovane e di variare la proposta culinaria (facendo un po’ di concorrenza però al ristorante della Fiera, gestito dagli Amici del Palio). C’è chi ha ricordato con nostalgia la fiera di una volta, chi ha criticato pecche e ritardi nell’organizzazione, non solo esponenti politici d’opposizione ma anche semplici cittadini hanno messo in evidenza alcune mancanze, critiche che possono servire per migliorare in futuro. Apprezzati altri eventi collaterali, come sempre associazioni e commercianti si sono dati da fare per animare anche il centro storico, la via Ticino che porta alla fiera e il resto della città. Alte le aspettative per Abbiategusto che, si spera, non deluderà.
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