ABBIATEGRASSO – E’ stato organizzato da tempo questo incontro, ma è capitato in un momento ancora più delicato, diventando così emblematico. All’indomani dai tragici fatti di Parigi che hanno sconvolto l’umanità, sabato 14 novembre alle ore 18, al Centro islamico Alif Baa di via Crivellino, parte della comunità musulmana abbiatense e del nostro territorio ha incontrato le forze dell’ordine per parlare di sicurezza. Presenti il comandante della stazione dei Carabinieri di Abbiategrasso, maresciallo Massimiliano Stefanelli, il vicecomandante della Polizia Locale Angelo Consalvo e l’ufficiale Paolo Guida, accompagnati dall’assessore alla Sicurezza, Viabilità, Sport e Polizia Locale Emanuele Granziero. L’incontro è stato anticipato da un minuto di silenzio, nel doloroso ricordo delle vittime della strage di Parigi. “La nostra comunità – ha poi affermato Omar Moulay, portavoce del Centro islamico – condanna fortemente ogni tipo di violenza, intolleranza e qualsiasi atto immorale contro l’umanità intera. Condanniamo questo gesto estremista, un’offesa per milioni di musulmani. Preghiamo per i morti non solo di Parigi ma anche per quelli caduti in Libano, Siria, Turchia ecc. Speriamo che Dio ci salvi”. La conoscenza è alla base dell’integrazione e del rispetto tra culture differenti. Si ha più paura di una cosa quando non la si conosce. La conoscenza presuppone però che ci sia comunicazione. Con questo obiettivo è stato organizzato l’incontro di sabato: aprire un canale di comunicazione, come è stato sottolineato più volte dalle forze dell’ordine. I Carabinieri, definiti operatori sociali, svolgono il proprio servizio a favore di tutti i cittadini, senza distinzioni. Difendono e proteggono ogni cittadino, indipendentemente dall’origine, dalla cultura, dalla religione ecc. I Carabinieri lavorano senza pregiudizi affinché le regole vengano rispettate da tutti e sia garantita la sicurezza di tutti. “Ognuno di noi deve rispettare diritti e doveri. – ha detto l’ass. Granziero – Se tutti rispettano le regole, la convivenza pacifica è possibile”. Le forze dell’ordine si sono messe a disposizione, invitando a non avere timore a recarsi al comando o in caserma per fare segnalazioni, denunce ma anche per avere informazioni burocratiche (sulle norme, i permessi, le revisioni, le assicurazioni, le patenti ecc…), perché spesso, per via delle difficoltà dovute alla lingua o semplicemente a causa di una burocrazia che talvolta è complicata anche per gli stessi italiani, non si rispetta la legge e si incappa in sanzioni o, più grave, in reati. Importante quindi l’informazione preventiva, conoscere i propri diritti e doveri è indispensabile se poi bisogna rispettarli. Non solo le forze dell’ordine ma anche il Comune, come ha sottolineato Granziero, invita a recarsi presso i propri uffici, allo sportello Urp, per presentare dubbi e istanze. L’assessore ha ricordato che nelle scuole elementari e medie si svolgono da anni lezioni di educazione stradale tenute dagli agenti di Polizia, a cui partecipano anche i bambini di origine straniera: importante far conoscere ai più piccoli, i cittadini di domani, il codice della strada per la propria ed altrui sicurezza. Tra il pubblico una mamma ha proposto di organizzare corsi di educazione stradale per i bambini anche presso il Centro islamico. La conoscenza dev’essere reciproca però, il canale della comunicazione non può essere unilaterale: “Invitiamo tutti i cittadini abbiatensi a venirci a trovare al Centro islamico per conoscerci, così come i nostri figli vanno negli oratori, anche le porte del Centro islamico sono aperte. Non dovete avere timore quando passate davanti ad un luogo di culto, ad una moschea, pensando che si nasconda qualcosa. Vogliamo essere trasparenti. Vogliamo dimostrare alle persone di questo Paese che non devono avere paura di noi. Ormai da tempo i nostri figli vanno a scuola con i vostri figli, sono nati in Italia, amano l’Italia e la difenderanno. Molti amano così tanto questa Nazione che non vogliono tornare nel Paese di origine. Parlano perfettamente italiano, anzi ci rammarichiamo del fatto che abbiano addirittura difficoltà a capire l’arabo…”, ha affermato Mohamed Hamri. Il Centro islamico ha organizzato un corso di arabo gratuito aperto a tutti, tenuto dai volontari, che è iniziato la scorsa settimana e a cui partecipano anche degli italiani, curiosi di conoscere una lingua e una cultura diverse. A conclusione dell’incontro, la consegna alle forze dell’ordine di una targa simbolica con la scritta: “Allah dice nel Corano ‘Rispettate il patto, che in verità vi sarà chiesto di darne conto’. Le leggi del Paese sono un patto”. S.O.
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