ABBIATEGRASSO – In Consiglio comunale, il 17 aprile, anche un’interrogazione presentata dai consiglieri De Angeli e Tarantola in merito “alla mancata demolizione delle ali 1 e 2 del fabbricato Z e la mancata realizzazione del parcheggio interno all’Ospedale C.Cantù”. Ci sono oltre 3 milioni e 890 mila 500 euro stanziati dal 2014 per demolire la vecchia struttura dell’ospedale e fare un parcheggio interno per dipendenti e utenti, è stato quindi chiesto perché i lavori non sono stati ancora eseguiti e dove sono finiti i soldi. Dei 5.393.736 euro a disposizione, 3.890.500 risultano destinati alla realizzazione di parcheggi e dismissione amianto. Ogni tanto qualcuno si chiedeva dove fossero finiti questi soldi, l’occasione più recente per tornare a parlarne l’ha fornita il consigliere regionale Luca Del Gobbo che, intervenuto in Commissione Sanità durante l’audizione, tra i motivi per declassare l’ospedale Cantù ha enfatizzato la mancanza di parcheggi, sollecitando quindi la risposta di Finiguerra che ha ricordato i milioni stanziati per dotare il nuovo ospedale anche di posti auto. In Consiglio comunale, i cons. Tarantola e De Angeli hanno chiesto di chi fosse la competenza e la responsabilità. Ha risposto l’ass. Albetti, rimarcando che “le cifre lette dicono quanta attenzione c’è stata per il Cantù”. Ha poi rammentato la cronistoria: il 29/5/2014 l’Azienda Ospedaliera ha presentato domanda per la demolizione, il Comune aveva rilasciato il permesso il 10/7/2014 con validità di inizio lavori entro 12 mesi e da terminare in 3 anni. Non essendo iniziati i lavori serviva un nuovo permesso, il 12/7/2017 l’AO ha chiesto la proroga di un anno mentre trasferiva la radiologia. Altri impasse nel 2018 e l’AO deve ripresentare il progetto di demolizione per ottenere il permesso, quindi ora, ha detto Albetti, aspetta di capire cosa vuol fare l’AO. Sia Tarantola che De Angeli si sono dichiarati “non soddisfatti” delle risposte e dell’agito del Comune che non ha sollecitato al riguardo l’Azienda Ospedaliera e hanno di nuovo chiesto “che fine han fatto i soldi?”. E.G.
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