ABBIATEGRASSO – Nella mattinata di sabato, la lista civica Ricominciamo Insieme ha invitato in Castello ad un incontro sulla nuova piscina. Il gruppo politico, guidato dal consigliere Luigi Tarantola, ha esposto dubbi e perplessità in merito al progetto per la realizzazione del nuovo impianto natatorio. Relatori, con Tarantola, Davide Isabella, portavoce di Ricominciamo Insieme, e l’esperto di impianti e risparmi energetici Raffaele Piccolo. Tarantola ha subito dichiarato: “Precisiamo di non esser contro la realizzazione della piscina, manifestiamo il nostro scetticismo in merito soprattutto alla scelta del luogo, cioè l’ex piscina Anna Frank; vorremmo confrontarci e proporre un impianto che possa accogliere diverse discipline e attività, visti i costi, sarebbe ottimale creare una ‘Cittadella dello Sport’, naturalmente in una zona diversa rispetto a quella della piscina comunale di via Alla Conca. Non vogliamo bloccare nulla, vorremmo un progetto con più visione ed aperta al futuro”. Davide Isabella ha presentato un’accurata analisi di costi, tempistiche e modalità del progetto presentato dalla maggioranza. “Una struttura come quella prevista – ha detto – genera costi ma è rivolta a poche persone, un simile investimento deve o no ripagarsi? Per rispondere abbiamo recuperato dati Istat sul nuoto che in Italia risulta praticato da 3 milioni e 500 mila persone, il 6% della popolazione, a livello locale da ca. 3.000 abitanti. Questo ci ha portati a chiederci perché tutti i cittadini dovrebbero pagare per una piscina usata da una bassa percentuale e che non si paga da sola? Anche per questo bisogna pensare a una piscina per un ventaglio di persone più ampio, tanto più che le ca. 40 associazioni rappresentate nella Consulta lamentano il degrado degli impianti e la mancanza di spazi, essenziali per la sopravvivenza delle società sportive. Secondo l’Istat ca. 20 milioni di persone praticano sport in Italia, il 40% soprattutto calcio ma anche nuoto e ginnastica, quindi dobbiamo pensare a qualcosa di più strategico della piscina. In Italia l’occupazione nello sport è dello 0,54%, un livello tra i più bassi a livello europeo. Ma la pratica sportiva è in aumento, quindi lo sport può avere una ricaduta a livello economico. Quindi quello che realizzeremo può essere rilevante economicamente. Per questo occorre una visione prospettica e strategica anche su questo impianto che, se fatto dove previsto, non avrà altre prospettive”. Anche i conti non tornano secondo i relatori: “Un leasing che prevede 20 anni in cui l’Amministrazione pagherà una rata annua di 390.000 € per 20 più una rata finale di 500, un costo totale di 8 milioni 300.000 Iva inclusa, l’entrata d’affitto prevista è di ca.100.000 € annui, quindi ca. 3 milioni ma poiché il contratto è di 20 anni + 10, l’introito sarebbe di 4 milioni e mezzo. Ma per essere in pareggio dovremmo intascare rate per 50 anni, mentre l’impianto nel frattempo dovrà essere almeno ristrutturato”. Una serie di riflessioni che portano a dire che l’impianto previsto non potrà ripagarsi da solo e che il rischio d’impresa è sì della società di gestione ma non tutela il Comune da un eventuale fallimento. La cifra annuale e il costo finale troppo alto, in un momento di risorse scarse, deve portare a fare scelte diverse rispetto a un sito con possibilità di ampliamento e lo stadio si presterebbe a questo. Un finanziamento importante che dovrebbe favorire anche i calciatori, la ginnastica artistica ecc. Nei dintorni tra l’altro ci sono molti esempi da prendere a modello, citati e visitati da Raffaele Piccolo che si occupa di ottimizzazione energetica e che ha invitato a conoscere “le grandi opportunità messe a disposizione dallo Stato, Esco e altri che danno forti contributi. Il progetto presentato oggi non è confrontabile con altre realtà virtuose, vedi a Vittuone o Novara. Anche il Politecnico con il Coni offre alle amministrazioni pubbliche aiuti per la progettazione di impianti”. Sintetizzando, l’appello alla maggioranza che governa la città è cambiare visione, scegliere la zona stadio per prevedere non solo un impianto natatorio ma un vero centro sportivo, chiedere più preventivi e attingere ai finanziamenti dedicati. Suggerimenti sicuramente di buon senso. L.C.
Gli interventi del pubblico sul progetto piscina
ABBIATEGRASSO – Diversi gli interventi di giornalisti, cittadini e politici locali presenti all’incontro di sabato mattina al Castello sulla piscina, che hanno lamentato una scarsa chiarezza del progetto attuale e criticato la scelta di commissionare e sposare le ricerche di mercato fatte dallo stesso gruppo promotore del progetto. Per un impianto più completo e polifunzionale Ricominciamo Insieme sostiene che il sito della vecchia piscina comunale non andrebbe bene. Il progetto attuale (del quale sfuggono ancora oggi molte specifiche) vedrebbe la demolizione e il totale rifacimento dell’impianto, andando a ricreare una piscina simile a quella preesistente, forse riducendone le misure. Quello che Ricominciamo Insieme propone è di trovare un sito utile per la creazione di un impianto completo e polifunzionale, accedendo magari ad alcune sovvenzioni che il Coni e altri enti potrebbero offrire, destinando così l’Anna Frank per la risoluzione dei problemi della scuola di via Colombo, adiacente all’impianto; come ricordato da Antonio Monteduro, ex gestore della piscina fino al 2007, la parte perimetrale della struttura sarebbe recuperabile e di facile ristrutturazione ed adattamento per una scuola. Monteduro ha sottolineato che più volte in questi mesi si è messo a disposizione dell’Amministrazione credendo utile la sua esperienza e la sua competenze in materia, ma è stato respinto e non invitato agli incontri inerenti il nuovo progetto, sentendosi rispondere che “anche noi dobbiamo fare la nostra esperienza…” E’ intervenuta anche la cons. Barbara De Angeli (M5S) che ha manifestato il suo totale appoggio alle iniziative che Ricominciamo Insieme vorrà attuare per sensibilizzare la cittadinanza e aprire un tavolo di confronto con la maggioranza. Critica anche la consigliera De Marchi: “Hanno promesso in campagna elettorale la piscina e ora, anche a costo di sbagliare, vogliono realizzarla!”. Volendo sintetizzare, durante l’incontro è emersa l’intenzione da parte di tutti non di bloccare la realizzazione della piscina, “che tutti vorrebbero domani”, bensì di invitare ad un confronto e ad una visione più ampia le Istituzioni cittadine, non limitarsi, visto l’impegno economico, ad un impianto natatorio, ma trovare un luogo (alcuni privati cittadini avrebbero avanzato proposte al Comune), un sito più ampio, certamente meno centrale ma che possa offrire più margine di sviluppo e progettazione, anche nel lungo termine; un impianto polifunzionale regalerebbe agli sportivi abbiatensi, e non solo, opportunità varie e interessanti in più ambiti rendendo accettabile e utile un impegno economico del genere. I vantaggi di una “Cittadella dello Sport” sarebbero multipli, oltre alle opportunità per i giovani e le famiglie, si andrebbe a creare anche un indotto, specialmente in determinati periodi, come potrebbero essere quelli estivi o durante una qualche manifestazione sportiva o torneo. Quindi, Ricominciamo Insieme con altri gruppi politici e cittadini continueranno a chiedere all’Amministrazione comunale di rivedere la sua scelta. L.C.
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