ABBIATEGRASSO – Una nostra lettrice, la signora Silvana, ci segnala quanto le è accaduto domenica 31 dicembre. “Non mi sentivo affatto bene, in crisi respiratoria, visto che il mio medico non rispondeva al telefono, essendo giorno festivo mi sono recata in P.S. all’ospedale Cantù di Abbiategrasso dove nei giorni festivi e prefestivi è a disposizione la Guardia Medica per assicurare la continuità assistenziale. Dopo qualche ora di attesa, in cui sono state viste poche persone, ne ho contate solo 2, alle 3 del pomeriggio, il medico di guardia è uscito dalla stanza dicendo: ‘Non ne posso più’ e se ne è andato, mentre avrebbe dovuto, se non sbaglio, rimanere fino alle 19. Io ed altre 4 persone in attesa di essere visitate siamo tornate a casa, anche perché in attesa per il medico di P.S. c’erano tante persone e andare al Fornaroli di Magenta sarebbe stato ancora peggio. E’ così che viene tutelata la nostra salute? Da altre persone in attesa ho saputo che sempre più spesso la Guardia Medica non è presente nei giorni e orari indicati. Una gestione davvero deplorevole”. Nei giorni scorsi altre segnalazioni poco edificanti ci sono giunte sia da utenti che da personale sanitario. “Un delirio” è stata definita la situazione nei giorni vicini all’Epifania. “Dipenderà anche dall’arrivo dell’influenza ma il P.S. era stracolmo, – informa un utente – ho avuto pena per il medico e gli infermieri, che han dovuto dire che alle 20 si chiude, lasciando inutilizzati 4 posti O.B.I e 6 in astanteria del P.S. che possono quindi ospitare anche di notte, fino a quando necessario una decina di pazienti fino a quando non si risolve il fatto acuto. Ora invece i pazienti, anche perché i posti letto in ospedale risultano tutti occupati, sono costretti a tornare a casa o a spostarsi altrove, con ulteriori attese, disagi, perdita di tempo che può costare caro e provocare danni importanti alla salute. Aumenta il senso di inadeguatezza, abbandono, sfiducia della gente, in chi ha il compito di gestire la sanità sia a livello organizzativo che politico”. M.D. segnala il disagio vissuto al P.S. di Magenta nella notte della vigilia di Natale: “Con mia figlia ho accompagnato mio marito che ha avuto un problema cardiaco, l’attesa è stata lunga ma il peggio è stato condividerla gomito a gomito con persone affette da ogni tipo di patologia, un cinese accanto a me vomitava nel contenitore che gli avevano fornito… Inutile dire che abbiamo portato a casa l’influenza sia io che mia figlia, siamo convinte di aver contratto il virus proprio dove ci siamo rivolte per un problema di salute di un congiunto. Pensare che ad Abbiategrasso abbiamo un P.S. nuovo con spazi adeguati fa tanta rabbia!”. E.G.
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