ABBIATEGRASSO – Una trentina gli spettacoli, se si contano anche le repliche, trenta occasioni per emozionarsi, per riflettere, per lasciarsi meravigliare, ancora, come bambini, dalla magia del teatro. Il XXI° Festival Internazionale Le Strade del Teatro, come vuole la tradizione, si conclude regalando ad Abbiategrasso un weekend “spettacolare”. Il pubblico, sempre numeroso, ha sfidato anche il meteo minaccioso pur di assistere ad una delle manifestazioni più belle del territorio, forse anche della provincia. Per fortuna solo piogge di applausi e di emozioni hanno inondato da venerdì a domenica sera le varie performance artistiche, così diverse tra loro, frutto delle scelte sapienti di chi con competenza e passione seleziona e accosta compagnie teatrali internazionali, con il sogno di offrire alla propria città un ricco e variegato “banchetto” dove nutrire mente e spirito, il meglio del Teatro Urbano di oggi. E’ sotto la regia di Luca Cairati, direttore artistico del Festival e del Centro di produzione e formazione Teatro dei Navigli, che si sviluppa quello che a buon ragione molti considerano l’evento fiore all’occhiello dell’offerta culturale abbiatense. Non poteva che esordire parlando di Amore la Città Ideale, con una fantastica Vanessa Gravina e uno straordinario Edoardo Siravo e i loro “Fra… Intendimenti d’amore…”, tutto esaurito venerdì sera nel cortile del Castello dove, chi ha avuto la fortuna di partecipare, ha potuto fare un viaggio nella poesia d’amore da Catullo a Benni. Nonostante l’ora tarda, sabato alle 23.30, un pubblico scalpitante ha assistito allo “spettacolare spettacolo” intitolato “Cera una volta” di Ondadurto con macchine sceniche ed effetti speciali che hanno fatto pulsare di luce e di vita l’intera piazza. Spettacoli del nuovo circo (straordinario Leandre che ha commosso il folto pubblico all’Annunciata, domenica pomeriggio, con il suo “Rien a dir” ha detto in realtà moltissimo). Le danzatrici sulla parete del Castello, le ballerine che hanno volteggiato in piazza Castello, sospese in aria, fluttuanti, hanno parlato con i loro corpi, usando il linguaggio della poesia. Una miriade di spettacoli, anche brevi, di acrobazie, giocolerie, mimo, sempre stupefacenti e mai scontati hanno arricchito i pomeriggi in centro e a Palazzo Stampa. I Tobia Circus, i Duo un pie, i De Bot en Bot, gli Eccentrici Dadarò, Ditta Gioco Fiaba, Le Mat… ecc.. tutti insieme, ognuno con la propria arte e la propria sensibilità, uniti dalla passione per quello che fanno, hanno contribuito con sfumature diverse a “dipingere” un capolavoro. Chapeau! (Foto di A. Artusa). S.O.
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