ABBIATEGRASSO – Giovedì 30 marzo presso l’istituto scolastico E. Alessandrini si è svolto lo spettacolo “Simmetrie in concerto”, un gruppo di talentuosi ragazzi ha saputo rendere interessanti matematica e fisica, trasponendole in musica. Dopo un divertente siparietto per introdurre la serata, gli studenti ci hanno abilmente illustrato il mondo delle trasformazioni geometriche e delle funzioni seno e coseno, utilizzando video, esempi pratici e intermezzi musicali. Per fornirci una base da cui partire tutti insieme e rompere il ghiaccio, l’utilizzo di due gemelli e la rappresentazione di una porzione di piano cartesiano hanno permesso la spiegazione delle trasformazioni, rendendo reale ciò che solitamente si è abituati ad immaginare. Per la musica, invece, siamo partiti dal suo concetto più semplice: una nota musicale. Infatti un insieme di note forma un accordo, che si può rappresentare matematicamente con una traslazione verticale. Tanti accordi creano una base armonica, che a sua volta darà origine ad una melodia. Ecco la prova di come musica e matematica vadano di pari passo. I brani suonati dagli alunni sono stati il filo conduttore dello spettacolo, dimostrando come Bach o Mozart abbiano molte più cose in comune di quanto si pensi con i Muse o i Deep Purple. Poiché entrambi i generi, musica classica e rock, utilizzano traslazioni e trasformazioni per comporre simmetrie. Durante il concerto si è discusso anche di fisica: il teorema di Noether è stato una delle fonti d’ispirazione per l’album “Origin of symmetry” dei Muse. “Simmetrie in concerto” è il risultato finale di un progetto ideato l’anno scorso dai docenti delle materie scientifiche del liceo e dai ragazzi delle attuali terze e quarte. L’obiettivo era creare delle lezioni che spiegassero in modo semplice e chiaro dei concetti di matematica e fisica per i nuovi arrivati. Esso si è evoluto nel tempo grazie agli alunni stessi che, inframezzando le nozioni con parti musicali e teatrali, sono stati in grado di rendere le spiegazioni molto più leggere e coinvolgenti. Dopo aver visto lo spettacolo, nessuno potrà più affermare che la matematica sia noiosa. Marta De Bernardi
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