ABBIATEGRASSO – Da un mese ormai il personale di Navigli Ambiente, esibendo il tesserino di riconoscimento e indossando un giubbotto ad alta visibilità con la scritta “Navigli Ambiente”, ha
iniziato a recarsi presso le abitazioni di ogni nucleo famigliare abbiatense per applicare al contenitore marrone della frazione “Resto” indifferenziato un nuovo microchip (TAG Rfid-UHF) ai fini della lettura in alta frequenza. Una cittadina abbiatense, che ha ricevuto la visita degli addetti, ci dice: “Sono arrivati attorno alle 18 e hanno applicato il microchip di cui siamo stati ben informati, anche dalla stampa. Un metodo sperimentato quello del microchip per la lettura ad alta frequenta che dovrebbe incentivare i cittadini a differenziare il più possibile. Togliendo infatti umido, plastica, vetro e lattine, carta e ovviamente gli ingombranti, ciò che rimane va nel resto indifferenziato e siccome la lettura viene fatta ogni volta che il bidone marrone viene svuotato dagli addetti, noi cittadini faremo ancora più attenzione, aspetteremo che sia ben pieno prima di posizionarlo sulla strada per la raccolta, questo perché ogni lettura viene segnata, e quindi la nostra spesa aumenta. Non solo lo metteremo fuori quando è ben pieno e non a metà come accadeva prima (riducendo così anche la quantità di lavoro
degli addetti, in una visione di ottimizzazione dei costi in generale e riduzione degli sprechi), ma faremo ancora più attenzione affinché vi sia dentro solo l’indifferenziato e non altre cose che occupano
spazio e che vanno differenziate in altro modo. Secondo me è una soluzione positiva, che riduce sprechi e costi e ci rende più responsabili”. L’altro lato della medaglia è però il problema
dell’abbandono dei rifiuti sulle strade e nei cestini, perché alcuni credono che così facendo pagheranno meno, senza pensare che il costo di raccolta dei rifiuti abbandonati grava sulla collettività e alla lunga va a svantaggio di tutti. Sono comparsi (ancora più numerosi) i sacchetti di spazzatura lasciati a bordo della carreggiata (nei pressi di un ex benzinaio) in viale Papa Paolo VI°. La situazione in altre vie non è meno grave, un cittadino, A.P., ci segnala, documentando con foto: “Invio queste 3 foto a testimonianza del degrado osservabile presso il cestino dei rifiuti spiccioli sito in via Gozzadini angolo
via Vespucci. E mi chiedo perché dovrei fare la raccolta differenziata, cambiare il chip del contenitore marrone, pagare TASI – IMU – addizionale IRPEF-ecc. per avere alla fine questo risultato.
Faccio presente che non ci vuole molto a individuare chi sporca in questo modo… Il rilascio ovviamente accade tutte le notti ma in modo consistente in quella tra sabato e domenica. Il risultato é che la spazzatura resta lì fino al successivo mercoledì, giorno del ritiro ufficiale. E non sempre viene ritirata come dimostro nella foto di oggi mercoledì 1 giugno. Ovviamente la spazzatura è generica, contiene carta, vetro, metallo, vestiti, scarpe, plastica e soprattutto organico.
Adesso quando comincerà a fare effettivamente caldo ci potremo immaginare il cattivo odore che si sprigionerà dall’accumulo di tutti questi rifiuti a cielo aperto, fonte d’attrazione per roditori ed insetti.
Al degrado visivo si affiancherà un concreto pericolo per la salute pubblica. Questi fatti sono sotto gli occhi di tutti e in particolare dei miei che ho la finestra proprio davanti al cestino. Tutte le mattine al risveglio vedo questa bruttura indisponente e soprattutto intollerabile in un Paese Civile.
Fa specie vedere la solerzia degli ausiliari del traffico nel fare le multe e una completa indifferenza davanti a questi brutti spettacoli. Tutto questo alla faccia di chi le tasse e la spazzatura le pagano”. Sul
tema dei rifiuti molto è stato fatto con l’introduzione della raccolta differenziata, ma certamente ancora c’è tanto da fare… S.O.
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