ABBIATENSE – “L’esito dell’incontro di ieri al Ministero della salute con una delegazione di amministratori dell’abbiatense attesta e certifica ciò che Regione Lombardia ha sempre sostenuto in tutta onestà e trasparenza: per intervenire sul Pronto Soccorso del “Cantù” non vi sono altre strade se non la modifica del DM/70”.
Lo afferma in una nota l’assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera.
“Nel dicembre 2016 abbiamo chiuso il Pronto Soccorso notturno di Abbiategrasso in stretta osservanza delle norme nazionali – aggiunge l’assessore Gallera – perché è compito di una istituzione come Regione Lombardia applicare con responsabilità le leggi statali. Da allora, ho sempre ricordato che l’unico modo per poter intervenire sul presidio del ‘Cantù’ era quello di una revisione del DM/70. Ho ribadito questa evidenza costantemente, anche nel corso di numerosi di incontri sul territorio”.
“E ancora lo scorso maggio – prosegue l’Assessore Gallera – ho scritto al Ministro della Salute a seguito della mozione approvata dal Consiglio Regionale che esprimeva in particolare la richiesta di “garantire la sicurezza dei pazienti con personale adeguato, chiedendo la deroga al DM 70/2015, finalizzata a riaprire il Pronto Soccorso di Abbiategrasso nella fascia oraria compresa tra le ore 20:00 e le ore 8:00”. Ma la risposta a questa mia sollecitazione non è ancora pervenuta”.
“Nel ‘Patto per la salute’ fra Regioni e Governo, in qualità di assessori alla Sanità – spiega l’Assessore Gallera – abbiamo ottenuto che fosse inserito l’avvio di un tavolo di confronto per l’aggiornamento del DM/70 ed io sono stato fra i più forti fautori di questa richiesta forte ed esplicita”.
“Dopo tre anni di attacchi feroci, molte volte sguaiati e offensivi nei confronti miei e di Regione Lombardia – conclude l’assessore Gallera – ‘colpevoli’ di aver applicato le leggi e di non aver preso in giro i cittadini, ora i sindaci hanno preso atto e riconosciuto la necessità di una revisione del DM/70. A questo punto mi aspetterei quantomeno delle scuse formali. Ma tant’è. Noi, come sempre, continueremo a lavorare per il bene dei cittadini e per una sanità di eccellenza, nel rispetto delle leggi”.
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