ABBIATEGRASSO – Se il riposo notturno degli abbiatensi non sembra essere, in molti casi, tranquillo e beato, la colpa non è da attribuire solo a caldo e afa di quest’inizio d’estate. Altri fattori contribuiscono a creare disagio. Con la chiusura delle scuole, infatti, gruppi di giovanissimi in vacanza hanno il permesso dei genitori di fare le ore piccole e così passano il tempo a disturbare la quiete pubblica stazionando sotto le finestre delle abitazioni e facendo chiasso con urla, risate, scherzi, canti, musica, schiamazzi protratti sino a notte fonda: se va bene, se ne vanno verso le due, altrimenti rimangono sino alle tre. A volte si portano appresso anche i loro cani, che abbaiano a non finire. Non potrebbero sostare in altri luoghi più lontani dalle case, mostrando così maggior rispetto per le esigenze altrui? Se si osa riprenderli e invitarli a spostarsi altrove, si viene sommersi di insulti e la situazione non cambia. Qualcuno ha fatto ricorso ai carabinieri, chiedendo loro di parlare con i giovani nottambuli per tentare di porre rimedio al disagio creato, ma è ancora in attesa di risposta e di cambiamenti della situazione. In occasione, poi, della manifestazione “La città che ti piace”, venerdì scorso la musica diffusa in alcune vie e piazze del centro storico non è stata interrotta alle ore 24.00, come prevede l’ordinanza emessa dall’Amministrazione Comunale e affissa su porte e portoni dell’area interessata. In particolare, in piazza Castello residenti infuriati hanno raccontato sabato mattina che la musica, diffusa ad altissimo volume, sicuramente ben oltre i decibel consentiti, non ha smesso di impedire sonno e riposo se non alle ore 2.20, contravvenendo alle regole ribadite dagli agenti della Polizia Locale in un giro di perlustrazione effettuato prima che la manifestazione arrivasse al termine. Un agente, interpellato in proposito, ha consigliato di chiamare in questi casi i carabinieri, non essendo i vigili urbani in servizio a tarda ora. Un esercente ha, inoltre, riferito di aver avuto problemi a raggiungere in auto il proprio negozio per procedere alla chiusura. Un’osservazione è, dunque, d’obbligo: ben vengano le iniziative che contribuiscono a rendere la nostra città più viva, purché organizzate e svolte nel rispetto dei diritti di tutti i cittadini. Alle forze dell’ordine chiediamo la collaborazione perché ciò avvenga. M.B.
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