MORIMONDO – In un’intervista, Donato Bandecchi, assessore ai servizi sociali, descrive i numerosi progetti di cui si è occupato in prima persona come esponente della giunta guidata dal sindaco Marelli, progetti di cui è stata riconosciuta l’utilità sociale e per questo finanziati. “Un dato di fatto è che oggi tutti i comuni – afferma l’ass. Bandecchi – sono in sofferenza per quanto riguarda le risorse, a Morimondo cerchiamo di fare del nostro meglio per attuare una politica amministrativa oculata, mettendo a reddito i beni pubblici ed evitando gli sprechi, grazie alle scelte fatte abbiamo ottenuto un avanzo di amministrazione nell’ultimo bilancio. Abbiamo avanzato 407.000euro. E’ un bilancio di 2 milioni e 400mila euro con cui si devono gestire i servizi per i 1.200 abitanti sparsi sul territorio comunale che comprende oltre a Morimondo, Caselle e Fallavecchia. In giunta siamo determinati a non perdere nessuna possibilità di reperimento delle risorse finanziarie mediante la partecipazione ai bandi nazionali e regionali, sia da enti pubblici che da Fondazioni private, ci stiamo anche preparando per quelli europei”. A quali avete partecipato e cos’avete ottenuto? Risponde: “Ai bandi regionali disposti dall’ATS, l’Agenzia di Tutela della Salute che ha sostituito l’Asl, bandi delle Fondazioni private Cariplo e Ticino Olona, non abbiamo perso nessuna opportunità e non abbiamo mai rinunciato a presentare i nostri progetti. Negli ultimi mesi per esempio abbiamo partecipato a due bandi, uno dell’ATS che gestisce il servizio socio-sanitario del vasto territorio che ospita oltre un milione di abitanti e parecchie amministrazioni comunali tra cui Morimondo, il cui progetto tra tanti, è stato ritenuto valido e innovativo perché prevede di realizzare tramite ristrutturazione, 4 minialloggi per anziani e disabili per offrire periodi di sollievo alle famiglie con persone fragili a carico, in ambienti protetti. Abbiamo predisposto infatti di gestirli in rete con la vicina RSA per anziani, gestita dalla Fondazione Riccardo Pampuri, costituita da 8 comuni, una struttura che dista pochi metri dai previsti minialloggi e in cui si potrà usufruire degli stessi servizi. Dall’assistenza infermieristica e medica, analisi comprese, fornitura pasti, servizio lavanderia, fisioterapia, tutta la filiera insomma dei servizi elargiti dalla casa di riposo. L’obiettivo è di evitare se possibile l’istituzionalizzazione a soggetti con un potenziale di recupero, con la possibilità di riconquistare autonomia e far ritorno in famiglia dopo un periodo di difficoltà e l’uso temporaneo del minialloggio. Con questo progetto intendiamo prenderci in carico la cura della persona, diminuendo il costo sociale. Gli utilizzatori potranno usufruire di voucher, è prevista una compartecipazione alla spesa da parte delle famiglie o del comune…” A quanto ammonta il finanziamento? “Per un progetto di ca. 140.000 euro ce ne vengono riconosciuti 117.000 a fondo perduto, abbiamo ottenuto quasi il 90% di quanto era possibile secondo i criteri contenuti nel bando. Sono orgoglioso di questo progetto a cui abbiamo partecipato con la collaborazione della Casa di riposo, perché risponde a un bisogno del territorio”. E’ difficile partecipare ai bandi? Bisogna essere preparati in modo particolare a un linguaggio burocratico e tecnico? “Innanzitutto bisogna studiare cosa contiene il bando e preparare un progetto seguendo le direttive indicate e formulandolo in modo da dimostrare che risponde a una domanda sociale reale”. Lei segue in modo particolare il welfare, com’è diventato esperto di servizi? “Me ne occupo da sempre, da 6 anni sono delegato a partecipare all’assemblea dei sindaci dei 15 comuni dell’abbiatense, seguo convegni e le indicazioni che vengono da esperti quali il prof. Zamagni che invoca un nuovo welfare basato su un modello ‘generativo’ che prevede di mettere in campo non solo le risorse pubbliche ma anche quelle private insieme. Per esempio la Fondazione Cariplo ha messo a disposizione in 9 anni per 3 bandi all’anno di ‘Welfare di comunità’ 30 milioni di euro. L’ho ricordato durante l’assemblea dei sindaci, dei due già usciti per es. Magenta ha partecipato e ottenuto ca. un milione di euro… ora c’è il terzo. Morimondo ha partecipato con il distretto anche al bando per contrastare il gioco d’azzardo, abbiamo portato a casa ca. 50mila euro, capofila è stato il comune di Rosate”. L’ultimo bando a cui avete partecipato? “Recentemente a quello regionale chiamato ‘Nidi gratis’ che prevede finanziamenti per offrire alle famiglie con redditi inferiori ai 20.000 euro il nido gratuito. I Comuni devono presentare domanda, siamo in attesa di risposta. Per tutti i nidi pubblici o privati convenzionati la quota che la famiglia dovrebbe pagare in base all’ISEE e se al di sotto dei 20.000 euro viene pagata dalla Regione. Ma abbiamo anche partecipato al bando della Fondazione Ticino Olona che si è chiuso a luglio, quello sulla ‘fragilità’, con un progetto che prevede l’acquisto di un pullmino di 9 posti per anziani e disabili, con montacarichi per le carrozzine. Abbiamo intercettato infatti il bisogno di molti cittadini di migliori collegamenti per poter usufruire dei servizi socio assistenziali che offrono le strutture del territorio (ospedali, consultori e servizi vari ecc) ma penalizzati da una mobilità pubblica solo su gomma, con corse poco frequenti e barriere architettoniche. Un pullmino, il cui costo si aggira sui 40.000 euro e che la Fondazione finanzierebbe al 50%, prevedendo anche l’obbligo della compartecipazione economica del comune e di un soggetto privato, sarebbe la soluzione. Ci attiveremo anche per un rilancio culturale e ambientale del nostro territorio aspettando… altri nuovi bandi”. E.G.
Nessun commento