ABBIATEGRASSO – Aveva appena iniziato la scuola, Mirko frequentava la 1° C dell’Istituto tecnico Alessandrini di Abbiategrasso, martedì mattina accusava mal di gola, sintomi influenzali che sono peggiorati durante la giornata a tal punto che i familiari lo hanno portato febbricitante, la sera stessa dopo le 23, in Pronto Soccorso a Magenta dove il pediatra, come comunicato dall’azienda ospedaliera, “gli ha somministrato la terapia ritenuta adeguata e il paziente è stato dimesso con la prescrizione di assumere un antibiotico per bocca. A seguito di un aggravamento avvenuto a domicilio il ragazzo è stato riaccompagnato in Pronto Soccorso: alle 4.48 è stato immediatamente preso in carico e trasferito nella camera codice rossa assistito dal rianimatore”. Così ha scritto la direzione dell’ASST poi è risaputo che, vista la gravità della situazione, è stato trasferito al San Gerardo di Monza, ospedale più consono a trattare la meningite riscontrata a Mirko. Nella mattinata di giovedì intanto si è tenuto un incontro a scuola dove l’Ats ha inviato la dott.ssa Caso per rassicurare e spiegare ai genitori allarmati e ai ragazzi che alle persone più esposte, il giorno prima, quando era stata accertata la diagnosi, era stata somministrata la profilassi prevista per scongiurare la malattia. Nel frattempo la Regione Lombardia comunicava che tutti i frequentatori della scuola saranno sottoposti a vaccinazione preventiva. Abbiamo seguito con trepidazione la vicenda di questo, a dir poco, sfortunato ragazzino e abbiamo aggiornato e condiviso sul web le notizie sul suo stato di salute. Alle 16.30 di giovedì abbiamo chiamato la preside Alba Arcidiacono, sapendola in contatto con la famiglia, ci ha comunicato la sua angoscia ma anche la speranza in un’evoluzione positiva. Abbiamo pubblicato quanto ci aveva appena detto che è stato però commentato come se Mirko fosse deceduto. Memori delle voci, non veritiere che già circolavano il giorno prima, abbiamo contattato direttamente l’ospedale San Gerardo e abbiamo pubblicato la seguente nota “Viene purtroppo confermata la diagnosi infausta, la situazione è più che critica ma il ragazzo, in rianimazione, è attaccato a una macchina, respira e il suo cuore continua a battere”. Questa breve nota, dopo aver ascoltato la terribile notizia che Mirko non ce l’avrebbe fatta ma che non poteva essere dichiarato morto perché, anche se solo grazie alla macchina Ecmo, ancora respirava. Ci è stato detto che il primario prevedeva che avrebbe trascorso altre ore, forse la notte in quello stato, prima di spegnersi, invece un’ora dopo è arrivato un sms dall’ospedale che diceva che Mirko se n’era andato. Un colpo al cuore non solo per i familiari e gli amici, i compagni, ma per l’intera comunità di Robecco e Abbiategrasso. La notizia, tristissima, ha scosso tutti e in tanti si sono stretti intorno alla famiglia, alla madre Fadhila, al papà Giovanni, al fratello Francesco a cui Don Emanuele Salvioni si è rivolto il giorno dopo, durante il funerale di Mirko, cercando parole di speranza nella Resurrezione. Centinaia di persone hanno partecipato in lacrime alla cerimonia funebre, tra di loro gli amici e i catechisti dell’oratorio che Mirko frequentava e dove era da tutti benvoluto perché come ha ricordato il sacerdote, “Non era uno che si mostrava, non era un protagonista ma la sua semplicità era contagiosa e piaceva a tutti”. Voleva diventare animatore Mirko, un sogno che a 14 anni pensava di poter realizzare e che è volato con lui, in cielo, come i tanti palloncini bianchi con cui gli è stato rivolto l’ultimo, straziante, affettuoso saluto. (Foto Studio Sally). E.G.
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