ABBIATEGRASSO – Il documento più importante per un’amministrazione comunale, quello che disegna come dev’essere la città nei prossimi anni, e da cui principalmente dipende quindi il futuro di Abbiategrasso è stato votato venerdì sera o meglio sabato notte alle 2.05. Una maratona iniziata alle 20, con la presentazione e votazione di ognuna delle 58 osservazioni presentate da privati e società proprietari di aree che sono state per lo più respinte o parzialmente accolte, grazie al voto di una maggioranza unita ma ‘nuova’, con 9 voti di cui 6 dei consiglieri Pd i 2 dell’Officina del Territorio e quello del sindaco. Nuova in quanto all’inizio del Consiglio i consiglieri Stefano Balzarotti della lista civica ‘Per Arrara sindaco’ e Adriano Matarazzo (Pd) hanno dichiarato di non far più parte della maggioranza ma di considerarsi Gruppo Misto. I consiglieri Ceretti e Buzzi dell’altra lista civica “Vivere Abbiategrasso” da tempo pur rimanendo in maggioranza esprimono pareri e voti diversificati dal Pd che ha trovato sempre più spesso una sponda in Officina del Territorio e in Balzarotti che invece, a sorpresa, dopo aver votato il bilancio e aver scongiurato col suo voto la fine anticipata della legislatura e l’arrivo del commissario, ora ha sbattuto la porta. Le due defezioni però non hanno impedito all’uscente amministrazione Arrara di votare la tanto discussa variante al PGT di Albetti, variante in preparazione da 4 anni, osteggiata soprattutto da Essedue, società proprietaria dell’area non più umida, chiamata dagli ambientalisti ‘Pagiannunz’ che, oltre ad aver presentato una cospicua richiesta danni, nelle ultime settimane ha comunicato possibili vizi di forma che potrebbero invalidare la variante, scatenando la dura reazione dell’ass. Brusati. Assessore e sindaco hanno, durante il dibattito che ha preceduto il voto, ribadito che “questo PGT rispetta quanto scritto nel programma elettorale, è un impegno che abbiamo portato a termine. Abbiamo ridotto il consumo di suolo del 30%, si costruirà il 70% in meno dei volumi”. A chi li accusava di essere arrivati ‘lunghi’, ossia tardi, ad approvare una variante che condizionerà pesantemente chi sarà chiamato a governare, il sindaco Arrara ha ricordato che “si è trattato di un percorso iniziato da molto tempo e condiviso, il cittadino non penso si scandalizzi perché lo votiamo ora”. L’ass. Brusati ha definito la scelta “un atto di coraggio. Siamo stati coerenti e abbiamo fatto una cosa rivoluzionaria”. Non così Gornati (PdL) che ha criticato “la pesante eredità che questa variante comporta per chi subentra. Ci avete messo più di 4 anni per approvare questo strumento e per farlo dovete ricorrere a parte dell’opposizione”, critico anche Ceretti che ha ribadito “non ha senso votare questo documento alla fine del mandato, con un sindaco che non si ricandida, decidere come dev’essere la trasformazione urbana è importante. E una variante dev’essere di miglioramento per tutti”. L’intervento più articolato e senza sconti è stato ancora una volta quello di Domenico Finiguerra che, poco dopo, l’ha postato per intero anche sui social e che inizia così. “Oggi 21 aprile 2017 siamo chiamati ad approvare in via definitiva la variante al PGT sulla base di linee programmatiche presentate a questo consiglio nella seduta del 24 ottobre 2012 e con la deliberazione di avvio al procedimento risalente al 13 dicembre 2012.I tempi sono importanti. 4 anni e mezzo di rimpalli per congedare una variante da votare a 50 giorni dal voto e a 4 giorni dall’entrata di questa amministrazione nel periodo riservato per legge alla sola amministrazione ordinaria. Insomma un bel paccotto, dopo 4 anni e mezzo di immobilismo sulla variante che hanno concesso la nascita di un nuovo supermercato (Eurospin), l’edificazione di importanti lotti verso il parco del Ticino mentre oggi, come salvatori del territorio, ci chiamate a votare una variante che state vendendo come green. Vendendo, sì. Perchè nessun ecologista serio potrebbe definire ‘verde’ questa variante. Da veri prestigiatori, avete fatto concentrare tutta l’attenzione sulla mano destra per permettere alla mano sinistra di sfilare il coniglio indisturbata. Tutta l’attenzione viene focalizzata su uno dei 4 comparti AT2 (ex S2), che della variante sono solo una parte, sventolando la bandiera del ‘NO CENTRO COMMERCIALE’, tacendo però che il grosso centro viene trasformato in tre insediamenti di media distribuzione da 2.500 mq l’uno (per intenderci tre ‘Esselunga’) per un totale di 7.500 mq solo per quell’area. A cui la variante aggiunge altri 2.500 mq di commerciale in centro, oltre ai 2.000 già concessi per la realizzazione dell’Eurospin e siamo a 12.000 mq. E qui vi voglio davvero vedere spiegare che tutelate il commercio locale e siete per il centro commerciale naturale grazie alla ZTL notturna”. Un fiume in piena Finiguerra mentre sottolineava “A pagina 36 della Relazione al Documento di Piano trovate un inciso di due righe che così recita, svelando la verità: ‘la Variante pur mantenendo inalterate le potenzialità edificatorie complessive previste dal PGT2010’. Ripeto. La Variante mantiene inalterate le potenzialità edificatorie complessive previste dal PGT2010”. E poi ancora: “Questo PGT sposta da una parte all’altra… Già nella seduta del 22.12.2016, insieme al consigliere Gornati, evidenziavo che la delibera era priva del parere di regolarità contabile. Ci veniva risposto che le scelte urbanistiche non hanno ricadute sul bilancio o sul patrimonio dell’ente. Di recente Essedue ha per il tramite della stampa eccepito la stessa mancanza indicandola come motivo di ricorso. Ora, cosa ci costava acquisire un parere che mettesse in sicurezza la regolarità formale della delibera? In presenza di giurisprudenza o dottrina controversa, perchè rischiare? La mancanza di un parere è motivo di annullamento dell’atto amministrativo un parere non dovuto e quindi in eccesso non ha mai viziato alcun atto. E quindi mi chiedo perchè aggravare la situazione esponendo il comune ad ulteriori azioni legali considerato che è già aperto un contenzioso con la medesima proprietà?” ed infine concludeva con la dichiarazione di voto: “Per tutto quanto detto, il mio voto sarà contrario”. Con lui hanno votato contro Ceretti, e i 3 consiglieri PdL, Gornati, Bottene, Pusterla. Si sono astenuti Matarazzo, Buzzi e Balzarotti mentre la ‘nuova maggioranza’: i 6 Pd ovvero Mari Temporiti, Margherita Antonelli, Andrea Sfondrini, Nicola Capello, Achille Albini, Frank Ranzani con Alessandra Gay e William Nicoli dell’Officina hanno votato a favore e con il sindaco, con un solo voto di differenza, hanno approvato e adottato definitivamente la variante al PGT. E.G.
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