Domenica 31 luglio, alle 21.30 circa, la piscina di Via Silvio Pellico ha preso nuovamente corpo. Una piscina di fogna.
La quasi totalità dei residenti ha lavorato fino a tarda notte per pulire e asciugare case, garage e cantine.
Chi ha visto saltare la propria valvola antirigurgito oppure ha l’abitazione nella seconda metà della via Pellico ha dovuto fare i conti con i reflui fognari mentre tutti gli altri con l’acqua piovana. Sono ormai decenni che la Via Silvio Pellico subisce le conseguenze di un sistema fognario inadeguato. E tutti sanno, a partire dagli amministratori, che questa via è il punto più critico, perché è lì che passa il principale collettore di raccolta di acque chiare e nere di Abbiategrasso.
Ma il Comune di Abbiategrasso, domenica 31 luglio, era completamente assente. Una città di 32 mila abitanti, che vanta un corpo di Polizia Locale con decine di agenti e una Protezione Civile, una città che per l’entità dei problemi e dei rischi idraulici cui è sottoposta (dallo scolmatore alla Via Silvia Pellico appunto) dovrebbe essere sempre allertata in caso di piogge intense (ampiamente segnalate dai servizi meteorologici), si ritrova a non avere personale in servizio già a partire dalle ore 19 di ogni giorno.
A nulla è servito infatti comporre il numero del “piantone” della Polizia Locale: suonava a vuoto. E solo i pompieri hanno risposto alle telefonate dei cittadini che chiedevano intervento urgente in alcune abitazioni, anche di persone molto anziane, e per mettere in sicurezza e transennare la strada divenuta estremamente pericolosa, visto che la potenza dell’acqua aveva sollevato tombini.
Nessuno, sindaco o assessore, ha ritenuto di venire a verificare di persona cosa stesse accadendo in Via Silvio Pellico.
Circa un anno fa, su richiesta e sollecitazione dei cittadini residenti, chiedevo in Consiglio Comunale all’assessore Brusati di prestare particolare attenzione alla pulizia della rete fognaria, di tutte le caditoie ed in particolare del nodo critico in fondo alla via Silvio Pellico. Ricevevo le solite rassicurazioni ed oggi mi domando se davvero la pulizia necessaria ad aiutare il deflusso degli scarichi in caso di eventi intensi sia stata eseguita. Ad occhio direi di no. E questo vale per gran parte della città.
Ed il dubbio che la manutenzione ordinaria e straordinaria non sia stata eseguita trova forza nella foto della griglia in fondo alla Via Silvio Pellico ancora sporca dei residui di fognatura; la foto è del 4 agosto, quattro giorni dopo il 31 luglio e un giorno prima del nuovo temporale annunciato e verificatosi questa mattina, 5 agosto.
A parte una superficiale pulizia del manto stradale avvenuta la mattina del 1° agosto che ha rimosso i residui di carta igienica e topi morti, nessuna pulizia e sanificazione dei tombini è avvenuta. Ai cittadini, lasciati soli nell’emergenza e nel post emergenza, non è rimasto che constatare, ancora una volta, il grande pressappochismo dell’amministrazione Arrara nella gestione dei problemi della cittadinanza; amministrazione troppo impegnata ad organizzare le prossime inaugurazioni.
Impegnata in ciò che porta consenso perché si vede. Mentre la fogna, che sta sottoterra, non porta voti. O comunque ne porterebbe pochi. Meglio puntare su un buffet in pompa magna per inaugurare una piazza in autobloccanti.
La quasi totalità dei residenti ha lavorato fino a tarda notte per pulire e asciugare case, garage e cantine.
Chi ha visto saltare la propria valvola antirigurgito oppure ha l’abitazione nella seconda metà della via Pellico ha dovuto fare i conti con i reflui fognari mentre tutti gli altri con l’acqua piovana. Sono ormai decenni che la Via Silvio Pellico subisce le conseguenze di un sistema fognario inadeguato. E tutti sanno, a partire dagli amministratori, che questa via è il punto più critico, perché è lì che passa il principale collettore di raccolta di acque chiare e nere di Abbiategrasso.
Ma il Comune di Abbiategrasso, domenica 31 luglio, era completamente assente. Una città di 32 mila abitanti, che vanta un corpo di Polizia Locale con decine di agenti e una Protezione Civile, una città che per l’entità dei problemi e dei rischi idraulici cui è sottoposta (dallo scolmatore alla Via Silvia Pellico appunto) dovrebbe essere sempre allertata in caso di piogge intense (ampiamente segnalate dai servizi meteorologici), si ritrova a non avere personale in servizio già a partire dalle ore 19 di ogni giorno.
A nulla è servito infatti comporre il numero del “piantone” della Polizia Locale: suonava a vuoto. E solo i pompieri hanno risposto alle telefonate dei cittadini che chiedevano intervento urgente in alcune abitazioni, anche di persone molto anziane, e per mettere in sicurezza e transennare la strada divenuta estremamente pericolosa, visto che la potenza dell’acqua aveva sollevato tombini.
Nessuno, sindaco o assessore, ha ritenuto di venire a verificare di persona cosa stesse accadendo in Via Silvio Pellico.
Circa un anno fa, su richiesta e sollecitazione dei cittadini residenti, chiedevo in Consiglio Comunale all’assessore Brusati di prestare particolare attenzione alla pulizia della rete fognaria, di tutte le caditoie ed in particolare del nodo critico in fondo alla via Silvio Pellico. Ricevevo le solite rassicurazioni ed oggi mi domando se davvero la pulizia necessaria ad aiutare il deflusso degli scarichi in caso di eventi intensi sia stata eseguita. Ad occhio direi di no. E questo vale per gran parte della città.
Ed il dubbio che la manutenzione ordinaria e straordinaria non sia stata eseguita trova forza nella foto della griglia in fondo alla Via Silvio Pellico ancora sporca dei residui di fognatura; la foto è del 4 agosto, quattro giorni dopo il 31 luglio e un giorno prima del nuovo temporale annunciato e verificatosi questa mattina, 5 agosto.
A parte una superficiale pulizia del manto stradale avvenuta la mattina del 1° agosto che ha rimosso i residui di carta igienica e topi morti, nessuna pulizia e sanificazione dei tombini è avvenuta. Ai cittadini, lasciati soli nell’emergenza e nel post emergenza, non è rimasto che constatare, ancora una volta, il grande pressappochismo dell’amministrazione Arrara nella gestione dei problemi della cittadinanza; amministrazione troppo impegnata ad organizzare le prossime inaugurazioni.
Impegnata in ciò che porta consenso perché si vede. Mentre la fogna, che sta sottoterra, non porta voti. O comunque ne porterebbe pochi. Meglio puntare su un buffet in pompa magna per inaugurare una piazza in autobloccanti.
Domenico Finiguerra
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