ABBIATEGRASSO – Martedì 12 gennaio il circolo Legambiente Terre di Parchi, membro dimissionario dalla Consulta ecologica, è stato convocato dal sindaco e dall’assessore all’Ambiente di Abbiategrasso – insieme con gli altri membri della consulta – per ascoltarne le ragioni e capire se vi fossero ripensamenti. Il confronto ha dimostrato da una parte la disponibilità del sindaco a capire le ragioni dei dimissionari, ma dall’altra una distanza incolmabile – per quanto riguarda la posizione di Legambiente – sui metodi di funzionamento delle Consulta e sulle possibilità di incidere realmente sulle politiche ambientali del Comune. In particolare non si è riusciti a condividere un metodo di partecipazione o almeno di condivisione delle informazioni in materia ambientale in possesso del Comune, che invece avrebbero messo la Consulta in grado di esprimere pareri o proposte efficaci. “Troppo spesso si è venuti a conoscenza di decisioni già prese o addirittura se ne è saputo a cose fatte dalla stampa, cosa che in molti casi ha vanificato o sminuito il possibile ruolo della Consulta. Inoltre l’associazione ha lamentato una vera e propria mancanza di interesse da parte di tutta l’amministrazione, compresi quindi i consiglieri e gli altri assessori comunali, i quale non hanno mai interpellato la Consulta sulle questioni ambientali che riguardano la città (Pgt, gestione rifiuti, gestione acque, fiume Ticino, emergenza smog, superstrada/tangenziale, mobilità sostenibile, chiusura centro storico, centro commerciale, Agenda 21 ecc.). La relazione consuntiva inviata a tutti nell’ottobre scorso è praticamente caduta nel vuoto così come la richiesta di essere convocati all’interno della Commissione II. Non a caso anche le altre associazioni col tempo si sono ritirate da una partecipazione attiva dalla Consulta”. Di conseguenza Terre di Parchi ha reputato davvero poco utile proseguire con questo impegno, seppure abbia evidenziato il grande lavoro svolto con gli altri membri che ha portato a qualche risultato tangibile (questione argini scolmatore, convegno sull’amianto, regolamento gestione del verde). Non per questo Legambiente si disimpegna da un rapporto con il Comune, anzi, ha ribadito la propria disponibilità al confronto e alla proposta per le prossime sfide che si dovranno affrontare, accennando ad esempio al nuovo piano urbanistico (Pgt) sui cui da troppo tempo sta attendendo di conoscere il risultato del lavoro degli uffici e dei consulenti. Inoltre ha colto l’occasione per richiedere più risorse per un assessorato all’Ambiente che è “palesemente sotto ai livelli di sopravvivenza per colpa di un budget e di un organico sottodimensionato per una città di 30mila abitanti. Tale povertà di risorse si ripercuote inevitabilmente sulla capacità del Comune nel raggiungere risultati ambientali significativi, aspetto che si somma alla debolezza originaria delle linee programmatiche di questa Giunta che evidentemente non ritiene prioritario impegnare adeguate risorse in campo ambientale”, concludono i membri di Legambiente, Terre di Parchi.
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