TREZZANO S/N – Padre Paolo Formenton è il nuovo parroco della parrocchia di San Lorenzo per il prossimo triennio. Ritorna a Trezzano dopo vent’anni, quando ricopriva il ruolo di vice parroco. Lei è appassionato di calcio. Cosa può fare di buono un sacerdote nel mondo dello Sport? “Io ho praticato calcio a livello dilettantistico e ho compreso di poter abbinare sport e solidarietà. A Firenze, Messina, Padova e Roma, sono stato il padre spirituale delle squadre di calcio. Sono il padrino di cresima di più di un giocatore, si tratta di seguirli spiritualmente ed accompagnarli nel loro cammino di fede. Io creavo manifestazioni affinché i giocatori potessero aiutare i ragazzi ospitati nelle nostre case famiglia, economicamente e offrendo loro amicizia. Ho coinvolto giocatori famosi come Tacconi, Albertini e tanti altri”.
Lei ha operato a Padova e a Roma per aiutare i minori in difficoltà. Trezzano ha scelto di ospitare dei profughi minorenni. Di cosa hanno bisogno i ragazzi per crescere bene? Le case famiglia sono un business?
“Sono molto contento che a Trezzano esista la solidarietà nei confronti di persone in difficoltà. I ragazzi hanno bisogno di essere affiancati da bravi educatori. Le case famiglia di cui sono stato responsabile non erano un business, anzi! Avevamo grosse difficoltà economiche e tiravamo avanti con l’aiuto dei benefattori”.
Il 24 febbraio il sindaco Bottero ha partecipato all’incontro a Muggiano per parlare anche degli insediamenti rom che causano degrado e malcontento. Come possono i cittadini riuscire a non percepire i rom come un pericolo?
“E’ importante dialogare anche con i rom, come ha fatto Papa Francesco ricevendoli in piazza San Pietro, ma è altrettanto importante saper dire loro che le regole vanno rispettate ed è necessario il rispetto reciproco. E’ fondamentale lavorare con i minori rom proponendo loro attività sportive e ricreative. A Roma, dove stavo prima, ero molto amico di un’associazione che aiuta i bambini rom. Li coinvolgevamo con il motto ‘Gioca a calcio chi ha bei voti sulla pagella’. Era un modo per stimolarli ad andare a scuola, prima di tutto, e poi ad impegnarsi nello studio”.
Lei a Padova si occupava dei senza fissa dimora. Cosa ne pensa delle persone che chiedono la carità fuori dalla chiesa?
“A Padova ho fondato C.a.s.a. Rog che sta per Casa Accoglienza Sant’Annibale Rogazionista. E’ una Onlus che aiuta i senza dimora, a volte sono persone che si sono ritrovate per strada da un giorno all’altro. Per loro si è portato avanti un progetto in una casa dei padri rogazionisti, in cui si dava la possibilità, passando attraverso varie fasi, di raggiungere una completa autonomia. Invece di dare l’elemosina a tutti, senza un progetto, è meglio individuare una sola persona, aiutandola instaurando un legame di fiducia ed amicizia”.
Lei è stato in Guinea Bissau. Ce ne parla?
“Attraverso un’associazione di Padova abbiamo potuto portare alcuni mezzi, un’autoambulanza, un camion, un pullman per aiutare quei fratelli estremamente poveri. Un’esperienza bellissima ed arricchente. Quei bambini non hanno niente eppure il loro sguardo sorride sempre. Invece noi occidentali cadiamo spesso in depressione, non sapendo godere delle piccole gioie della vita. La nostra Parrocchia, come adozione a distanza, è legata all’India, soprattutto, e poi all’Africa”.
Valentina Bufano
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