ABBIATEGRASSO – Abbiamo chiesto a Mario Comincini il suo parere in merito alla medaglia commemorativa dei Caduti abbiatensi e ci ha rilasciato questa dichiarazione: “Ho seguito per anni la ricerca di Renzo Sgarella sui Caduti abbiatensi della Prima Guerra Mondiale, condotta con tanta tenacia e competenza. Un lavoro enorme e rigoroso, tanto che l’ho segnalato all’Amministrazione comunale per una pubblicazione, di cui ho curato la realizzazione imparando molte cose (segnalo tra l’altro che Sgarella ha rinunciato a ogni compenso). Chi studia l’argomento sa che gli elenchi dei Caduti lombardi, redatti comune per comune, non sono del tutto attendibili per una serie di motivi e infatti per correggerli e integrarli, in occasione del Centenario della Vittoria, l’Archivio di Stato di Milano in questi mesi è frequentato da parecchi ricercatori che lavorano sui fogli matricolari. Una fatica enorme, come ho avuto modo di constatare seguendo ad esempio il lavoro degli amici Paolo Migliavacca e Lorenzo Papetti per i comuni di Gaggiano e Rosate: documentazione contraddittoria, nomi sbagliati sui monumenti e così via, oltre naturalmente i pericolosi elenchi ufficiali. Ad Abbiategrasso si è venuta a creare adesso una situazione curiosa: da un lato c’è la ricerca di Sgarella che integra e corregge l’elenco ufficiale e dall’altra c’è l’iniziativa degli Alpini che si basa su questo elenco per assegnare le medaglie commemorative destinate ai discendenti dei Caduti. Poiché il libro con la ricerca di Sgarella, edito dal Comune, si prevede che verrà presentato nella stessa occasione in cui gli Alpini distribuiranno quelle medaglie, potrebbe capitare che qualcuno ritiri la medaglia di un Caduto non abbiatense (nato nel nostro borgo magari da una donna residente a Ozzero) e nel contempo riceva il libro dove il nome del suo antenato non compare. E viceversa potrebbe capitare che a un discendente di un Caduto abbiatense sia negata la medaglia anche se il suo nome compare nel libro. Secondo lo studio di Sgarella, sono infatti una settantina i non abbiatensi presenti nell’elenco ufficiale dei Caduti abbiatensi (e infatti assenti nell’elenco del sacrario al cimitero locale). Inoltre, secondo l’elenco ufficiale i nostri concittadini caduti sono 210, mentre secondo le ricerche di Sgarella sono 228 più 14 incerti: le medaglie non sono sufficienti. Una situazione che sarebbe piaciuta a Pirandello e che si aggraverebbe se la cerimonia della consegna delle medaglie venisse tenuta distinta dalla presentazione del libro di Sgarella, come a suo tempo previsto. Siamo certi che si troverà il modo di evitare la situazione pirandelliana, in primo luogo per rispetto della memoria dei Caduti, sia abbiatensi sia abbiatensi per sbaglio”. E.G.
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