ABBIATENSE – Domenica 4 marzo dalle 7 alle 23 i cittadini italiani sono chiamati alle urne per il rinnovo del Parlamento, seguendo le disposizioni della nuova legge 165 del 3 novembre 2017 che ha introdotto un sistema “misto”, con una componente maggioritaria uninominale e una proporzionale plurinominale. Gli elettori, che si dovranno presentare al seggio con un documento di identità valido e la tessera elettorale, si troveranno tra le mani le due schede, una di colore rosa per la Camera e una gialla per il Senato (quest’ultima solo se hanno già compiuto i 25 anni) dove saranno presenti il nome del candidato al collegio uninominale e, per il collegio plurinominale, il contrassegno di ciascuna lista o coalizione di liste a esso collegate: il voto si esprime tracciando un segno sul rettangolo contenente il contrassegno della lista e i nominativi dei candidati nel collegio plurinominale. Il voto così espresso vale ai fini dell’elezione del candidato nel collegio uninominale e a favore della lista nel collegio plurinominale. Qualora il segno sia tracciato solo sul nome del candidato nel collegio uninominale, il voto è comunque valido anche per la lista collegata. In presenza di più liste collegate in coalizione, il voto è ripartito tra le liste della coalizione, in proporzione ai voti ottenuti da ciascuna lista in tutte le sezioni del collegio uninominale. Se l’elettore traccia un segno sul rettangolo contenente il nominativo del candidato del collegio uninominale e un segno sul sottostante rettangolo contenente il contrassegno della lista nonché i nominativi dei candidati nel collegio plurinominale, il voto è comunque valido a favore sia del candidato uninominale sia della lista. Se l’elettore traccia un segno sul contrassegno e un segno sulla lista di candidati nel collegio plurinominale della lista medesima, il voto è considerato valido a favore sia della lista sia del candidato uninominale. Se l’elettore traccia un segno, comunque apposto, sul rettangolo contenente il nominativo del candidato uninominale e un segno su un rettangolo contenente il contrassegno di una lista cui il candidato non sia collegato, il voto è nullo, in quanto per l’elezione della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica non è previsto il voto disgiunto. Per le regionali la scheda è verde. Si vota per scegliere il nuovo Presidente della Regione Lombardia e il Consiglio regionale. I candidati governatori sono: Giorgio Gori (Pd, +Europa, Lombardia Progressista, Insieme e liste civiche); Attilio Fontana (Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia); Dario Violi (Mov5 Stelle) ; Onorio Rosati (Liberi e Uguali) ; Giulio Arrighini (Grande Nord); Massimo Gatti (Sinistra per la Lombardia); Angela De Rosa (Casa Pound). Ciascun elettore può votare un candidato alla carica di Presidente; per un candidato e per una delle liste a esso collegato tracciando un segno sul contrassegno di una di tali liste; per un candidato e per una delle altre liste a esso non collegate tracciando un segno sul contrassegno di una di tali liste; votare solo a favore di una lista, con il segno che viene assegnato anche al candidato Presidente a essa collegato. L’elettore in Lombardia può esprimere fino a due voti di preferenza che, in tal caso, dovranno riguardare candidati di sesso diverso della medesima lista, pena l’annullamento della seconda preferenza. Al termine delle operazioni di voto si procederà all’accertamento del numero dei votanti e poi con lo spoglio delle schede gialle del Senato e infine con quelle rosa della Camera. Lo scrutinio delle schede per le elezioni regionali, invece, inizierà alle 14 di lunedì 5 marzo, ovvero al termine delle operazioni relative al rinnovo del Parlamento.
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