ABBIATEGRASSO – Non è certo un bel periodo questo per gli alberi della città. Mercoledì scorso, in mattinata, con grande impiego di mezzi i tecnici della Navigli Ambiente hanno provveduto a sfrondare e poi tagliare a pezzi i tronchi di tre ippocastani sotto l’Allea, a fianco del monumento a Garibaldi, mentre alcuni cittadini sostavano a guardare il triste spettacolo rammaricandosi perché l’abbattimento di quelle piante non si era potuto evitare. “Ammalate e pericolanti? – commenta ora qualcuno – Ad osservare ciò che resta di quei tronchi, vecchi ma ancora possenti, non sembra lo siano del tutto, mostrandosi marcescenti solo in parte. E poi le malattie non si possono curare in tempo per evitare la fine della vita?”. Queste le domande che i cittadini rivolgono a chi di dovere. Altri alberi, in un’altra parte della città, in fondo alla via Vespucci nel quartiere Darsena, aspettano di essere abbattuti, nonostante siano giovani e vigorosi, verranno sacrificati per migliorare la qualità dell’acqua che scorre nella rete idrica cittadina. Al posto di un olmo e di una quercia, infatti, verrà eretto un impianto apposito per filtrare l’acqua e rendere di nuovo attivo il pozzo in quella via, chiuso nel 2012 per la presenza di sostanze non salutari. Per attutire l’impatto della costruzione sul paesaggio sembra che verrà piantumata un’alta siepe di lauro. “Ma non si possono salvare quelle piante trasferendole altrove, in un parco pubblico o in un giardino privato? – osservano alcuni residenti in zona – I tecnici di Amiacque sostengono, poi, che per ogni albero abbattuto se ne piantano due nuovi. Come mai, allora, non sono state ancora sostituite le piante eliminate in piazza Cavour?”. Le due situazioni descritte sono determinate dalla necessità di rendere più sicura la vita dei cittadini, ma il taglio di un albero provoca sempre dispiacere. Gli abbiatensi sono molto affezionati al patrimonio ambientale cittadino ed esprimono grande rammarico quando la manutenzione degli spazi verdi lascia a desiderare e, come in questo caso o in altre occasioni passate, a rimetterci sono sia le giovani piante che hanno visto nascere un quartiere, sia gli alberi secolari dei viali che, dall’infanzia alla vecchiaia, accompagnano la vita di chi da sempre abita nella nostra città. M.B.
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