ABBIATEGRASSO – Il Comitato dei rappresentanti dei genitori della Scuola Primaria e dell’Infanzia Aldo Moro di Abbiategrasso, plesso di via Colombo, 10/12, venerdì ha inviato anche ai settimanali locali, a Striscia la Notizia, ai candidati sindaco di Abbiategrasso la lettera protocollata in Comune e destinata al sindaco Arrara, all’assessore Granziero, all’ASL, ad Arpa, alla Regione Lombardia e alla Città Metropolitana. Riportiamo di seguito il testo della lettera, che ha per titolo “L’infamia”.
“Scriviamo la presente nella nostra qualità di Rappresentanti dei genitori e degli alunni della Scuola Primaria e dell’Infanzia Aldo Moro di Abbiategrasso, Plesso di Via Colombo, per raccontare un’Infamia. La storia ci ha insegnato che i politici italiani, di qualunque colore, sono tutti accomunati da un fiero disinteresse per le necessità dei cittadini che ‘li servono’.
Per questo, noi genitori possiamo capire che per Voi, politici abbiatensi, sia del tutto normale sacrificare il progetto di una scuola funzionale, riducendone gli spazi, per farci stare un auditorium fantasmagorico, assai gratificante per Voi, e tale da far lievitare i costi sino a rendere irrealizzabile l’intero progetto. Possiamo capire che a Voi, politici abbiatensi, offra poca visibilità la misera battaglia contro il Fallimento che blocca da soli dieci anni la costruzione di una nuova scuola e preferiate cavalcare l’onda di una nuova ZTL, la cui palese inutilità Vi porta sui giornali tutti i giorni.
Possiamo anche capire che Vi interessi di più ‘offrire ai cittadini’ una nuova sede Comunale, a imperitura memoria del Vostro nobile operato, piuttosto che sprecare pochi soldi per tappare uno stupido buco. Possiamo, persino, capire che per tenervi stretto il ‘cadreghino’ ed essere rieletti, sia per Voi più utile assecondare gli interessi forti del paese, piuttosto che curarVi di ottocentosettanta stupidi mocciosi. Ed invero, da buoni cittadini italiani, abituati al disinteresse della classe politica, alla sua arroganza, alle prese in giro, agli sprechi – soprattutto per l’abitudine agli sprechi – ce ne saremmo stati zitti, come sempre. Neanche per un momento, ci illudiamo che la politica ‘Comunale’ possa essere, solo per questo, più vicina al cittadino di quella al vertice dello Stato. Ci saranno sempre troppi interessi di partito o personali, troppi listini bloccati e nomi intoccabili, troppe direttive di vertice e correnti scissioniste, a separarci: tra Voi politici e Noi cittadini italiani passa la stessa distanza che c’è tra colui che chiede aiuto e il sordo che non vuole sentire.
Noi lo sappiamo e, per questo, ce ne saremmo stati zitti, come sempre…
Ma questa volta no, non possiamo accettare l’Infamia!
Abbiamo ascoltato tutti quelli che, per tredici anni, si sono alternati sul ‘palcoscenico della politica abbiatense’ con il fermo proposito di riempirci la testa con le più immani sciocchezze, quasi che vincesse qualcosa chi la sparava più grossa. Da ultimo, abbiamo ascoltato le parole dei Vostri Assessori, che sono venuti da destra e da sinistra, fin dentro la ‘Nostra scuola’ (perché certamente non è Vostra), a parlarci di lavori di ristrutturazione in partenza a gennaio o settembre 2015, poi aprile 2016, ultimati in tre, sei o otto mesi.
Infine, abbiamo letto le Vostre parole ‘Infami’, vergate in risposta alla ‘Nostra Dirigente Scolastica’ che non chiedeva – con Voi non è mai sufficiente – supplicava! Supplicava per la millesima volta Un Aiuto. Un Aiuto per la Nostra scuola, per i Nostri bambini, per le Nostre maestre, che da buone italiane anche loro, si ‘arrangiano’ con abnegazione e, nonostante l’inettitudine della Vostra Pubblica Amministrazione, riescono ad offrire ogni giorno ai loro alunni la buona istruzione che è loro diritto avere. Diritto all’Istruzione, Diritto alla Salute, conosciuti da tutti, tranne che da Voi e così, in data 31/03/2017, avete risposto che: Sì! C’è una voragine nel giardino della Nostra scuola e c’è parecchio materiale inquinato sul prato dove corrono ottocentosettanta bambini, nelle immediate vicinanze delle aule scolastiche dei Nostri figli, ma Voi ‘avete recintato il tutto’…?
Sì! Nella Nostra scuola c’è tanto di quell’inquinamento da rendere l’immobile incompatibile con una zona a destinazione residenziale, ma Voi ci avete steso sopra un bel ‘telo impermeabile’…?
Sì! Il materiale sul fondo della voragine non è solo inquinante, ma anche pericoloso perché rilascia inquinanti nell’ambiente ed è quindi obbligatoria una bonifica per poter continuare a fruire dello stabile, ma a Vostro parere la salute dei Nostri figli può ben aspettare sei mesi…!!!
Perché è evidente che per Voi non esiste un pericolo per la salute abbastanza grave, o una scuola abbastanza fatiscente, né scolari sufficientemente malmessi, da generare un’urgenza, quando incombono le Vostre Elezioncine!
Perché è ovvio che non possiate spendere 10 o 20 mila Euro per effettuare subito la bonifica di un terreno 20×20, quando è indispensabile ‘…avviare nell’anno in corso’ la spesa di Euro 414.000,00 per offrire al Comune la nuova sede di cui ‘la cittadinanza intera’ sente l’Urgente e Pressante Necessità…? (Non sapevamo nemmeno che qualcuno l’avesse chiesta). Perché, se è vero che la Nostra scuola non ha più un giardino in cui i Nostri ottocentosettanta figli possano correre, e sono costretti a fare l’intervallo in un corridoio 3×2 o a mangiare in classe; se è vero che la nostra scuola non ha più un’aula informatica; se è vero che i nostri figli muoiono di caldo perché non possono aprire le finestre rotte o per il ‘pericolo di esalazioni velenose’; è altrettanto vero che Voi avete ‘l’esigenza inderogabile’ di avere una sede comunale unica e di ‘cadreghini’ più comodi ed è ‘ovvio’ che le Vostre esigenze vengano prima dei Nostri diritti. Perché, in fondo, se è vero che i Nostri figli potrebbero anche ammalarsi respirando i miasmi che escono dal buco inquinato e maleodorante che avete aperto nel loro giardino, è altrettanto vero che sono solo i ‘Nostri figli’: A Voi che ve ne frega?
Ebbene, è proprio questo il Vostro problema oggi, sono i ‘Nostri figli’ e perciò lo ribadiamo:
Questa volta no, non stiamo zitti!
E così, per cominciare, Vi facciamo questa proposta:
Spostiamo subito la scuola dei Nostri figli in una nuova sede, magari in un edificio privato, come quello che avete generosamente scelto a Nostre spese per il Nuovo Giudice di Pace di Abbiategrasso e, invece, andateci Voi nella scuola di Via Colombo a respirare ‘l’arietta’ che esce dal Vostro Maledetto Buco!
E poi, per chiarire il contenuto a dir poco ambiguo della Vostra del 31/03/2017, come da Nostro Diritto ex art. 3 sexies D.Lgs. 3 aprile 2006 n. 152, Vi chiediamo:
- La trasmissione al Nostro Dirigente Scolastico dei ‘…referti analitici delle analisi effettuate sui campioni prelevati nel sito’ e della ‘Relazione Tecnica inerente la sintesi delle operazioni eseguite, redatta dal geologo dott. Fasani – in atti comunali prot. n. 9442 del 03/03/2017’ – al fine specifico di valutare la verità o meno di quanto da Voi affermato;
- La conferma del fatto che il superamento della concentrazione soglia di contaminazione (CSC) è stata tempestivamente segnalata alla Provincia di Milano ed alla Regione Lombardia ex art. 245 del D.Lgs. 152/2006, per gli incombenti di loro competenza;
- Di sapere se nella procedura di accertamento dello stato di contaminazione dei luoghi è stata coinvolta l’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente – ARPA, atteso che fate riferimento ad un unico professionista, quale redattore del protocollo n. 9442/17;
- Di conoscere nel dettaglio i costi previsti della bonifica del giardino della Nostra scuola ed i tempi di realizzo, al fine specifico di valutare la giustificatezza o meno del Vostro ritardo nella bonifica;
- La trasmissione dei pareri dell’ASL e dell’ARPA in merito alla agibilità della Nostra scuola a fronte delle presenti condizioni dell’immobile di Via Colombo e della contaminazione ivi rilevata.
Infine, chiediamo risposte veloci, dettagliate ed esaurienti perché, per una volta, siamo noi a dirVi che Non ce ne frega niente se fra poco ci sono le Vostre Elezioncine!
Distinti saluti”. I genitori della scuola Aldo Moro
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