ABBIATEGRASSO – Un malore costringe all’ultimo momento a rinunciare ad essere presente alla conferenza stampa di martedì 14 febbraio, ma grazie a numerose testimonianze è possibile darne conto, attraverso sensazioni e considerazioni dei presenti. Numerosissimi, è il primo aggettivo su cui sono tutti d’accordo. Un centinaio di persone, stipate, in piedi hanno affollato l’ex sala consiliare, un pubblico eclettico di giovani ma anche di persone più ‘grandi’ che non hanno mai frequentato partiti politici e che non hanno nascosto l’entusiasmo per quanto esposto da Domenico Finiguerra che si candida a sindaco di Abbiategrasso sostenuto dalle liste Cambiamo Abbiategrasso e Abbiategrasso Bene Comune. Ma cos’ha detto Finiguerra? Gli abbiamo chiesto di farci pervenire il suo discorso che proviamo a riassumere. “Siamo qui perché vogliamo cambiare le cose. Perché non ne possiamo più della politica che parla di se stessa e che si piange sempre addosso, che frena la propria vocazione al cambiamento trincerandosi dietro le scuse delle regole, del “non ci sono soldi”, dei vincoli, della burocrazia opprimente e che tarpa le ali. E’ ora di finirla. Finirla con i politici che fanno i contabili e che subiscono le scelte dall’alto facendo spallucce. Scelte motivate dalla solita tiritera: dobbiamo tagliare, non possiamo più permetterci servizi per tutti, ce lo dice la Regione, ce lo impone lo Stato, ce lo chiede l’Europa. Ad Abbiategrasso abbiamo un esempio lampante delle menzogne che ci raccontano, in tutto il paese. 30 milioni di euro di soldi pubblici spesi per fare un ospedale nuovo dimostrano il fatto che i soldi ci sono. Soldi però spesi per trasformare un ospedale in un grosso ambulatorio a cui viene tolto il pronto soccorso perchè non ci sarebbero i numeri, perché occorre ridurre le spese, perché i conti vengono prima di tutto. Se i soldi non ci sono perché vengono spesi milioni di euro in opere che vengono portate all’inutilità? Abbiategrasso, è evidente ormai a tutti, è in piena decadenza. E ciò è accaduto perché lo abbiamo permesso. Abbiamo 32 mila abitanti, 12 mila in più della città di Sondrio. Mantova ha 40 mila abitanti, abbiamo praticamente le dimensioni di un capoluogo di Provincia, siamo il comune con l’estensione territoriale più grande della Provincia dopo Milano, ma siamo rimasti con meno servizi di paesini di 2000 abitanti. Ma torniamo ai soldi. Per sfatare alcuni luoghi comuni. I soldi ci sono. Dobbiamo smettere di pensare che l’attivo di un bilancio comunale sia fatto solo di tasse locali, trasferimenti dallo stato e di oneri di urbanizzazione. Le entrate non solo si possono, ma anzi si devono ricercare in quella miriade di bandi pubblici e privati a cui si deve avere la capacità e la volontà di accedere. Siamo in Europa. Ma non siamo in grado di riprenderci i soldi che versiamo e che vengono distribuiti tra i paesi membri sulla base di progetti meritevoli di finanziamento. E poi c’è la Regione, la Città Metropolitana, i parchi, ci sono i comitati olimpici, le federazioni sportive, ci sono le fondazioni, pubbliche e private, c’è il FAI, ci sono le università. Parlo per esperienza e vi porto l’esempio concreto e visibile di Cassinetta di Lugagnano. Come sapete ho amministrato dieci anni Cassinetta e tutti hanno visto come è stata trasformata. Secondo voi, un comune di 1800 abitanti con un bilancio da un milione di euro all’anno, avrebbe mai potuto, confidando solo sulle proprie risorse, riqualificare tutto il centro storico, realizzare un imbarcadero, un nuovo parco riprendendoselo dal privato, una passeggiata balconata sul naviglio, una pista ciclabile, una scuola materna, un centro polifunzionale, una nuova farmacia e poliambulatori medici, una nuova biblioteca, tutto da solo? Evidentemente no. Ma abbiamo avuto il coraggio, la pazienza e la visione di presentare progetti. Che sono stati premiati e finanziati….. Per le spese straordinarie quindi bisogna pensare ad altro e bisogna volare alto. Oltre alla regione, ad esempio, il CONI avrebbe potuto essere un grande alleato per investimenti nelle strutture sportive, lo stadio Invernizzi, la piscina Anna Frank, le palestre. Ma in tutti questi anni non si è mossa foglia. Ed è stato davvero fatto tutto il possibile ? Noi abbiamo seri dubbi al riguardo. Quanto alle spese ordinarie, invece, il comune di Abbiategrasso ha un bilancio che prevede oltre 20 milioni di euro di spesa corrente. Certo, molte sono spese obbligate, ma una diversa organizzazione della macchina comunale, una diversa allocazione delle risorse, un diverso modo di amministrare potrebbe liberare possibilità oggi bloccate”. Non sono mancati esempi concreti: “A proposito di consulenze e solo a titolo di esempio, permettetemi un’anticipazione sul programma che presenteremo a breve: l’abolizione della ZTL notturna, la pedonalizzazione del centro storico nelle giornate di mercato e nei fine settimana, la riorganizzazione dei parcheggi pubblici, sarà il risultato del lavoro dei dipendenti e dei dirigenti comunali, senza necessità di professionisti esterni. Il bilancio del comune di Abbiategrasso consente margini di manovra ma occorre cambiare radicalmente il modo di amministrare, i dipendenti siano visti come la risorsa principale, professionisti con cui andare a scovare tutte le sacche di inefficienza in tutti gli interstizi del comune. Abbiamo un patrimonio immobiliare enorme che va messo a reddito, senza pensare di ricavare denaro solo dalla sua dismissione, tra l’altro difficile, con l’assurdo di trovarsi poi a dover affittare immobili di privati per rendere dei servizi. L’ultimo esempio è il giudice di pace. Un impegno prioritario sarà ovviamente quello per il lavoro. Sul quale anticipo che è in cantiere un piano strategico, coinvolgendo tutte le realtà produttive del territorio, un piano che punterà sulla ricerca, sull’innovazione e sulla conversione ecologica… i fatti di cronaca degli ultimi giorni mi obbligano a dire altre due cose: per quanto riguarda le recenti scorribande notturne, dobbiamo prendere atto di una situazione organizzativa che ritengo molto critica. Dopo le sette di sera l’ente comune di Abbiategrasso è completamente chiuso, la polizia locale sparisce e la città è abbandonata a se stessa. La Polizia Locale è operativa su due turni dalle 7 del mattino alle 7 di sera appunto. Ecco, lo anticipo. Noi istituiremo il terzo turno e la polizia locale sarà a disposizione della cittadinanza dalle sette del mattino all’una di notte. E non solo durante la città che ti piace. E non si dica che è impossibile. Perché avviene già in molti comuni. A partire da quello dove io lavoro in qualità di Funzionario Capo Settore”. Finiguerra ha concluso così il suo discorso: “Faremo una campagna porta a porta. Con incontri informali e aperti. Sarà una campagna molto social, ma riscopriremo il caro e vecchio modo di fare politica. Quello tra i cittadini, guardandoli negli occhi, andando di persona a vedere le difficoltà e le criticità che vivono. Perché non sono mai bastati i post ed i tweet. E mai basteranno. Occorre incontrare gli abbiatensi. E noi continueremo a farlo”. Una presentazione considerata dai più, convincente e stimolante (a sorpresa anche da chi milita in altri gruppi), una fotografia della situazione attuale e un programma di vero cambiamento. E.G.
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