ABBIATEGRASSO – Al Consiglio è stato richiesto l’esame e l’approvazione del lavoro degli uffici sul controllo analogo per indicare l’operato delle società partecipate, situazione contabile e servizi erogati. Anche in questo caso non è mancata una ‘sorpresa’, il cons. Albini ha fatto notare che nella colonna delle entrate di Naviglio Ambiente la somma era errata: “Ballano 208.000 euro in meno che non sono noccioline”. Errore riconosciuto tale, durante la discussione, dopo un ulteriore controllo dei conti. Sono state fatte notare diverse criticità, quali la difficoltà nella riscossione per i rifiuti, la relazione è stata anche definita ‘bella senz’anima’ dal cons. Albini che si aspettava molto di più. Il sindaco ha rassicurato però rispetto al deficit “che ora diminuisce”si è detto ottimista anche grazie al Piano di sviluppo triennale che è stato presentato poco dopo dall’amministratore unico di Amaga, dott. Bignamini. Un piano che segue le linee guida, che oltre alla razionalizzazione prende atto della possibilità di esercitare attività commerciali per un 20% del fatturato, si sono acquisiti nuovi soci (Vermezzo e Motta). Si stanno sviluppando nuovi progetti nel settore Energia con il Politecnico, si intende sviluppare la raccolta differenziata “secondo il principio chi inquina paga”. Per quanto riguarda le Fiere, nel prossimo triennio Amaga prevede di arrivare nel 2019 a “costo zero”, come già emerso precedentemente in Commissione, pare non intenda più occuparsene. Un Piano che non è piaciuto a Bottene (PdL) che ha dichiarato: “Temo che l’azienda dovrà chiudere o vendere”. Un leggero cambiamento di rotta è stato invece apprezzato da Gay dell’Officina. Albini (Pd) condivide l’idea che Amaga lasci Fiere e Farmacie. Critico Finiguerra che ritiene “non sia stata sviluppata Amaga in questi anni, non sono state elaborate proposte e il Piano non dice nulla, abbiamo perso anche l’opportunità di inserire nel bando per l’efficienza energetica la piscina comunale che avremmo potuto finanziare …”. Un Piano che guarda avanti invece secondo Ranzani (Pd), duro invece Ceretti (lista civica): “Un anno fa, visti i conti preoccupanti, avevamo fatto pressioni per cambimenti quali una dirigenza condivisa, il risparmio calore all’Annunciata… ma non siamo stati ascoltati e di fronte a scelte diverse da una componente della maggioranza (allude al Pd), noi votiamo contro”. Il Piano Industriale è stato quindi approvato solo da Pd e Balzarotti (lista civica Per Abbiategrasso). E.G.
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