ABBIATEGRASSO – Venerdì mattina verso le 8 si sono sentite delle urla nelle vicinanze di
piazza Allende. Qualcuno si è affacciato alla finestra, qualcun altro ha cercato di raggiungere il
punto da cui arrivava la voce e ha trovato, nel passaggio tra piazza Aziani e piazza Allende,
nell’androne dell’ex macello ora convertito in abitazioni comunali, una ragazzina con gli abiti un
po’ in disordine, un braccio fuori dalla manica del giaccone e tremante. Ha raccontato di essere
stata aggredita da un uomo che l’ha assalita, ha cominciato a palpeggiarla ed è fuggito quando è
sopraggiunto chi è stato richiamato dalle urla. Sul posto sono arrivati in poco tempo i soccorsi, i
vigili urbani e i carabinieri. Sono iniziate immediatamente le ricerche dell’aggressore sarebbe
corso in direzione della stazione. La ragazzina, che si stava recando a scuola, è stata
accompagnata alla clinica Mangiagalli di Milano, dove vengono accolte le donne vittime di
violenza. Presto si è sparsa la voce di quello che, essendo stato considerato un tentato stupro, ha
suscitato grande sdegno e preoccupazione. Continuano le indagini e anche le reazioni degli
abbiatensi, soprattutto delle donne, che dicono di sentirsi sempre meno sicure, soprattutto per la
presenza di tanti extracomunitari e per la percezione che sia sempre più difficile il controllo da
parte delle forze dell’ordine. Una conseguenza prevedibile al passaparola di un episodio che va
però ben valutato, sono rassicuranti l’attenzione massima degli inquirenti che non trascurano
nessun particolare e la presa in carico, da tutti i punti di vista, della ragazza sia da un punto di
vista fisico che psicologico. Da un punto di vista fisico, con l’immediato supporto degli operatori
della clinica Mangiagalli, incaricati di accertare ogni tipo di molestia sessuale. Molto è cambiato
infatti dalla legge del 1996 che inserisce lo stupro tra i reati contro la persona ma che intende
come violenza sessuale non solo la penetrazione ma anche la manipolazione dei genitali e altre
parti del corpo se la persona non è consenziente. La legge quindi ha ampliato la visione su come
considerare la violenza sessuale, la presenza di ematomi, ecchimosi possono essere correlati e
considerati prove. In Mangiagalli vengono accompagnate anche donne trovate per strada
ubriache, magari discinte, per valutare qualsiasi traccia fisica, compresa la ricerca
dell’assunzione di sostanze che possono aver ridotto la capacità di reazione della donna per
abusare di lei. Vengono accertati anche casi che non risultando veritieri e che vengono puniti per
procurato allarme e diffusione di panico ingiustificato. La legge protegge soprattutto i minori
considerando la loro inferiorità fisica e psichica rispetto a un adulto, in caso di coinvolgimento di
minori e nell’accertamento dell’attendibilità della molestia sessuale va considerata e valutata in
modo particolare la psiche del minore che, in diversi casi, rivela un bisogno primario di
attenzione e di affetto che richiede con ogni mezzo. E’ utile ricordare che gli episodi di violenza
sessuale nell’abbiatense in questi ultimi tre anni sono stati molto rari. La situazione per la
particolare problematica è da considerarsi sotto controllo, gli stranieri del territorio, secondo i
dati, non hanno mostrato particolare propensione a consumare tali reati. I Carabinieri sono
particolarmente attenti a monitorare la situazione e non perdono occasione di invitare le donne a
denunciare tutte le situazioni pericolose o potenzialmente a rischio. Certo non bisogna abbassare
la guardia e non sottovalutare nulla quando si tratta di volenza sulle donne, il numero di
femminicidi, i recenti scandalosi comportamenti a capodanno di diversi uomini a Colonia
provano che i luoghi comuni sull’identità maschile, secondo il modello dell’uomo ‘padrone’
forte e autoritario, fa parte di una mentalità arcaica ma ancora purtroppo radicata e trasversale,
nessuna etnia sembra esserne immune. Nonostante le nostre leggi abbiano superato
quell’immaginario patriarcale, sopravvive ancora nei comportamenti di molti uomini e rende
indispensabile e improcrastinabile la sensibilizzazione, sin dalla più tenera età, alla cultura del
rispetto reciproco, senza rispetto non si può mai parlare d’amore. Enrica Galeazzi
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