ABBIATEGRASSO – Durante la discussione del 1° punto all’o.d.g per l’approvazione delle linee programmatiche, la maggioranza ha mostrato i muscoli, bocciando tutti e 5 gli emendamenti che la minoranza aveva proposto con un intento collaborativo e di condivisione, tanto che sul punto che riguardava l’ospedale, neanche citato nel programma dei prossimi 5 anni, la minoranza dopo la bocciatura della sua proposta, utilizzata ma monca, per protesta ha lasciato l’aula. Ma rendicontiamo dall’inizio, da quando il sindaco Nai ha presentato il punto dicendo che “riguarda il programma con cui ci siamo proposti.
Oggi sarà valutato dai consiglieri e, visti gli emendamenti, ritengo con soddisfazione che è stato valutato dall’opposizione con attenzione”. Il cons. Bottene, che presiede il Consiglio, ha annunciato i 5 emendamenti pervenuti e invitato i consiglieri a presentarli, interrotto dal cons. Pusterla (Abb. Merita) che ha proposto di accorpare 4 dei 5 emendamenti e di limitare quindi a 2 le votazioni. Dopo che il Segretario comunale si è pronunciato a favore della presentazione di ogni singolo emendamento, il cons. Sfondrini ha proposto per il 1° la richiesta di aggiungere l’istituzione di un Ufficio bandi specifico per intercettare, reperire, controllare e rendicontare i fondi del PNRR, “un ufficio specifico, trasversale a tutti gli assessorati, aperto alla città, con possibilità di stage, utile a valorizzare la professionalità dei dipendenti e la possibilità di una formazione permanente”. Gli è stato risposto: “Abbiamo valutato ma si tratta di un’attività già presente. E’ stato istituito recentemente un Ufficio Gare e Contratti, con personale competente, quindi è inutile destinare risorse a un altro ufficio”. Dalla discussione è emerso che si tratta però di un ufficio che si occupa dei bandi indetti dal Comune e non di quelli di altri enti, quindi l’opposizione ha obiettato che le opportunità del PNRR sono notevoli e si rischia di non usufruirne. L’emendamento è stato bocciato dalla maggioranza con 16 voti a 9.
Il 2° emendamento presentato da Maiorana proponeva un’integrazione al punto della ‘città che cresce’ e chiedeva di aggiungere che “il partecipare non si limiti ai minimi previsti dalla normativa ma vengano coinvolte il più possibile tutte le realtà locali”. Proponeva anche di attivarsi con il commissario che si occupa della Vigevano-Malpensa e della riqualificazione della Mi-Baggio, e di aggiungere i dimenticati quartieri Ertos e Castelletto. Ma Pusterla ha risposto: “Le nostre intenzioni sono chiare, non siamo favorevoli all’emendamento”. Il voto quindi è stato una replica del precedente, 16 no e 9 sì, emendamento bocciato.
Il 3°, presentato da Grittini (Giovani per Abb.), chiedeva di potenziare orari in Biblioteca e spazi per gli studenti. La risposta è stata identica alle altre, un No all’emendamento da parte di tutti e 16 i consiglieri dei gruppi di maggioranza. Il 4° sulla ‘città inclusiva’, presentato dalla cons. Lovotti (Pd), chiedeva di aggiungere, facendo riferimento alla gestione della legge sull’aborto, ‘con una sensibilità di approcci…perché, ha detto Lovotti, “il diritto di aborto è il più doloroso che si possa rivendicare”. Dalla maggioranza sono arrivate obiezioni per le diverse possibili interpretazioni dell’emendamento, secondo la cons. Vanola (FdI) “c’è già un’intensa attività di tutela da parte del legislatore”. Catania ha dichiarato che F.I non intende accettare la modifica, Valandro (Abb. Merita) ha però ricordato che “c’è una proposta di legge di Gasparri che è contro la 194. Se passa che la vita inizia col concepimento, l’aborto da quel momento è omicidio”. Maiorana ha commentato di aspettarsi quindi il voto favorevole di Valandro all’emendamento. Ma non è andata proprio così: l’emendamento è stato bocciato dalla maggioranza con 15 voti, Valandro si è astenuta. L’ultimo emendamento è stato quello più discusso, ha registrato ben 3 votazioni e la protesta della minoranza che è uscita dall’aula. Marco Da Col, che ha presentato l’emendamento, che introduce nel programma l’argomento ospedale, dimenticato completamente, nonostante il sindaco Nai, soprattutto durante la campagna elettorale, abbia parlato ripetutamente del P.S., che occorre specificare è ben diverso da un P.P.I., è dal P.S. che si deve partire per garantire la riqualificazione dell’ospedale. Da Col ha rimarcato: “Fa specie notare che nelle linee programmatiche ora non sia neanche citato l’ospedale”, per questo quindi la minoranza ha proposto il seguente emendamento: “Si metterà in atto ogni iniziativa utile ed efficace, nelle sedi istituzionali, al fine della riqualificazione dell’Ospedale C. Cantù, patrimonio cittadino e dell’area abbiatense, volta a ripristinare la presenza delle specialità mediche e chirurgiche e dei servizi che sono stati dismessi, in una struttura oggetto di un recente forte investimento economico da parte di Regione Lombardia.
Riqualificazione che dovrà portare anche alla riapertura di un P.S. attivo 24 ore, unico presidio che può garantire un efficace intervento sanitario in situazioni di urgenza-emergenza, a differenza del Punto di Primo Intervento”. Pusterla, portavoce della maggioranza, è intervenuto per proporre un emendamento all’emendamento della minoranza, ovvero togliere l’ultima parte che sottolinea la differenza tra un P.S. e un P.P.I. Si è quindi votato l’emendamento della minoranza, bocciato dalla maggioranza con 16 voti a 9. La maggioranza propone poi il suo sottoemendamento, durante la votazione parte della minoranza esce, i 4 consiglieri Pd e La città votano contro. Viene riproposto infine l’emendamento emendato, approvato dalla maggioranza, durante il voto tutti i consiglieri di minoranza lasciano l’aula “perché non si vuol riconoscere che un P.S. è fondamentale e si propone come punto d’arrivo un Punto di Primo Soccorso”.
La maggioranza approva così l’emendamento scritto dalla minoranza che ha sopperito al suo aver dimenticato l’ospedale nelle linee programmatiche dei prossimi 5 anni, a cui ha tolto però una parte ritenuta fondamentale. Il dibattito sulle linee programmatiche è proseguito con scambi accesi tra maggioranza e opposizione, che ha ricordato più volte che “le promesse vanno mantenute, non come per il P.S.”, la maggioranza ha rimarcato però che “il popolo ci ha votati”. Scontato il voto finale, solo la maggioranza ha approvato le linee programmatiche. E.G.