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INTERVENTO/ Il “mio” Golgi ieri e oggi

Golgi

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Da oltre 60 anni, di cui 16 come Consigliere delegato, 7 come amico degli ospiti e gli altri come volontario, ho vissuto la vita dell’Istituto Golgi con intensità, amore e amicizia, in particolare nel periodo in cui ero Consigliere Delegato.

In quel periodo ho amministrato, iniziando in collaborazione con il Prof. Cavalieri e con il Rag. Giocondi, che considerava l’Istituto la sua casa, e le decisioni venivano prese in una commissione mensile composta da Direttore Medico, Direttore Amministrativo, Sindacati, parenti e la suora. Ognuno portava i propri problemi, che venivano discussi e verbalizzati dal funzionario del Centro, che poi li sottoponeva alla Direzione per la decisione finale. Era un periodo di amministrazione fatta in collaborazione e nell’interesse di tutti. Negli anni successivi sono stati ristrutturati alcuni reparti, come San Camillo e Santa Bartolomea, in quanto i locali non erano idonei alle necessità personali degli ospiti. Reparti che erano occupati anche da giovani mandati dal Comune di Milano e che avevano particolari caratteristiche.

Ricordo l’amico Berta e Carletto e altri numerosi cari amici. Ricordo anche un reparto dove c’erano ospiti con gravi problemi e una suora bergamasca aveva cura di loro come dei figli. Ricordo le indimenticabili processioni del mese di maggio. Man mano ogni anno venivano sistemati nuovi locali per l’amministrazione e nel 2000 circa vennero istituiti i reparti per la riabilitazione. Successivamente venne costruito il nuovo Istituto.

La mia indole mi ha sempre portato a essere obiettivo e concreto e, ora che mi trovo ricoverato nel “mio” Golgi, mi sento di sottolineare per esperienza diretta che nei reparti il personale, che assolutamente si dà molto da fare, si trova in numero insufficiente ed è molto pesante a volte sostenere il ritmo dei turni, oltre al fatto che il Direttore è presente per sole 8 ore alla settimana, portando disagi all’organizzazione generale.

Detto questo, personalmente sono arrivato al Golgi direttamente dall’ospedale in pessime condizioni. Posso dire con gioia che, grazie all’intervento della fisioterapista Maria, degli infermieri, della Capo Sala Rosaria, del Dott. Procino, della Suora e di tutto, ma proprio tutto, il personale, la mia situazione è migliorata notevolmente e ora posso camminare con il deambulatore e il bastone.

Questo grazie a una eccellente professionalità, a un impegno sia tecnico che morale, oltre alla mia tenacia, sostenuta da mia moglie e da chi mi vuole bene. Data, quindi, la mia positiva esperienza, consiglio agli abbiatensi di ricoverare i propri anziani ammalati presso l’Istituto Golgi per la professionalità che ho riscontrato e ho potuto sperimentare sulla mia pelle.

Federico Taglietti

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