VERMEZZO – Risponde così Ada Rattaro di Viviamo Vermezzo a quanto affermato dal sindaco Andrea
Cipullo la scorsa settimana, relativamente alla cappelletta di viale dei Tigli, tema caldo del dibattito politico
a Vermezzo. “Remare contro? E perche’? Ascoltiamo i cittadini e rispondiamo al loro bisogno di
informazione sulla vita del LORO Comune. Lo abbiamo fatto per la Cappelletta della Madonna Addolorata
sul Viale dei Tigli, dove è incontestabile che senza autorizzazioni si sia chiamato restauro ciò che è stato
cancellare un pezzo di storia, e che sia stato fatto senza il rispetto delle dovute procedure, ne è prova il
fatto che il Ministero dei Beni Culturali ha intimato il blocco dei lavori. – ha affermato Ada Rattaro – E non è
una risposta dire che era meglio non fare nulla, le cose vanno fatte ma vanno fatte bene. Il nostro primo
interlocutore, come è giusto che sia, sono i cittadini ma naturalmente anche l’amministrazione comunale
ed usiamo strumenti come l’Interrogazione per chiarire questioni di interesse pubblico. Per esempio
attendiamo da luglio chiarimenti in merito a debiti del nostro comune verso Edison ed Edison Energia per
442mila euro, si tratta di ben 134 fatture dell’energia elettrica fornita per illuminare le strade e gli immobili
comunali di Vermezzo da maggio 2012 ad agosto 2015. Una somma molto alta, che da sola copre quasi un
quinto delle entrate. Non è l’unica situazione debitoria grave del nostro Comune. Sasom, la società che si
occupa della raccolta differenziata porta a porta e della cura del verde per i due comuni dell’ormai prossima
allo scioglimento Unione dei Navigli, avanza un credito che si potrebbe definire cronico. Un debito, quindi,
per il comune di Vermezzo, anch’esso importante per il nostro bilancio: circa 200mila euro, che ogni anno
comporta l’inutile esborso degli interessi di mora per 10/15mila euro. Non ci sottrarremo quindi al nostro
dovere di controllo, informazione e collaborazione, laddove ci verrà data l’opportunità di farlo, alla vita
amministrativa del nostro comune; perché è un diritto di tutti i cittadini avere una visione trasparente della
cosa pubblica”, conclude Ada Rattaro.