L'eco della città

Vigevano-Malpensa, le proposte di modifica di Città Metropolitana, intervista a Daniele Del Ben

ABBIATENSE – Dopo anni di attesa e progetti per una strada che colleghi meglio dal territorio della Lomellina verso Milano e all’aeroporto di Malpensa, il Tar della Lombardia ha annullato la delibera CIPE 7/2018 e si torna a parlare di questa “strada che non c’è”, richiesta da sempre con forza in particolare dagli abitanti di Robecco sul Naviglio che vedono il loro centro ed il ponte ottocentesco, percorso ogni giorno da ca. 20.000 automezzi anche pesanti. Una strada che, anche secondo Città Metropolitana, serve ma privilegiando interventi sostenibili dal punto di vista ambientale. Per questo Città Metropolitana ha inviato al Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture proposte di modifica del progetto Anas. In cosa consistono principalmente tali modifiche? Lo chiediamo a Daniele Del Ben, sindaco di Rosate e consigliere delegato di Città Metropolitana. Daniele Del Ben risponde: “Il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibile ha costituito nel 2020 un gruppo di lavoro per la revisione del progetto Anas; per questo sono stati interpellati tutti i soggetti dei territori interessati, tra questi Regione Lombardia, gli enti locali coinvolti, le associazioni di categoria e Città Metropolitana che ha formulato delle proposte così come tutti gli attori sulla scena. Abbiamo cercato di dare risposte alle esigenze viabilistiche del territorio, che possano ovviare alle criticità attuali con interventi anche sulle intersezioni stradali per esempio sulla 494, la strada vigevanese, sostituendo il semaforo alla Soria con una rotatoria, una seconda rotatoria nella zona industriale di Ozzero, un’altra in corrispondenza della ss 526 con la zona industriale di Caselle e una all’intersezione tra la SS 494 e la SS 526 in prossimità del supermercato Lidl. Per la tratta C che riguarda Abbiategrasso, è stata proposta la parziale modifica del tracciato Anas prevedendo il collegamento con la S.S. 494 all’intersezione con viale Giotto ad Abbiategrasso, ciò consentirà di evitare la costruzione delle impattanti opere di scavalco della ferrovia e del Naviglio Grande, sostituendo il tutto con un ponticello sul Naviglio di Bereguardo. Per la ‘vecchia’ tratta A Magenta-Albairate, si propone un intervento sulla 526 con la riqualificazione della strada da Abbiategrasso verso Robecco, dalla rotatoria tra viale Giotto e via Novara. Città Metropolitana pensa che una circonvallazione a ovest, dalla parte del cimitero che scavalca con un ponte il Naviglio a nord dell’abitato, utile anche per servire il traffico pesante generato dalla zona produttiva di Robecco, possa essere la soluzione migliore. Detto questo è di fondamentale importanza il confronto con il territorio, istituzioni, partiti, associazioni di categoria, cittadini, perché una problematica tanto sentita non può che essere risolta ascoltando tutti. Lungo la Sp114 (ex Tratta B) verso Milano, si propone la trasformazione delle intersezioni semaforiche odierne con rotatorie alla francese e l’allargamento del tratto compreso tra Cusago e la strada per Trezzano sul Naviglio e nel tratto prossimo alla tangenziale ovest di Milano. Una modifica alla rotatoria è prevista anche in prossimità dell’intersezione tra sp. 114 e la strada per Vittuone. Oltre alla riqualificazione delle strade, fondamentale per il territorio è la ‘strada ferrata’ Mi-Mo. Città Metropolitana propone il raddoppio parziale della ferrovia, sull’esempio dell’analogo intervento effettuato pochi anni fa sulla ferrovia Saronno-Seregno, con doppio binario nelle aree extra-urbane e di mantenere il binario unico in quelle urbane, con la possibilità di incrocio dei treni nei tratti a doppio binario. Tutte proposte e ipotesi che esigono il confronto ma anche la volontà di arrivare a soluzioni condivise, evitando scaramucce e contrapposizioni dovute più a volte a competizioni elettorali e partitiche che a differenze di visioni progettuali e ambientali. Credo che quanto proposto da Città Metropolitana possa essere un buon punto di partenza”. Enrica Galeazzi 

 

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