ABBIATENSE – La Regione Lombardia ha approvato il progetto per la valorizzazione della Via
Francisca del Lucomagno. Un gruppo di realtà lombarde avrà il compito di tracciare, segnare,
raccontare e promuovere il cammino che unisce la Svizzera con Pavia, attraversando la provincia di
Varese e l’area metropolitana di Milano. Anche il nostro territorio è interessato, nel tratto
attraversato dal Naviglio, in un paesaggio pianeggiante, costellato da boschi, coltivazioni agricole,
immersi nel Parco del Ticino, e località che ospitano giardini e ville di pregevole interesse come
quelle di Cuggiono, Robecco sul Naviglio, Cassinetta di Lugagnano, Torre d’Isola, o Castelli,
come quelli di Abbiategrasso e Bereguardo, e abbazie come quella suggestiva e monumentale
di Morimondo.
Coordinate dalla cooperativa Multimedia news, a lavorare saranno le realtà di Itineraria, Hagam, Le
parole che servono, EoIpso, FAI – Fondo Ambiente Italiano, Archeologistics, Morandi Tour,
Bolognin in un progetto che sarà lanciato ufficialmente durante la fiera “Fa’ la cosa giusta” in
programma a Fiera Milanocity dall’8 al 10 marzo.
Nei suoi 135 chilometri di lunghezza che le permettono di mettere in collegamento Lavena Ponte
Tresa con la città di Pavia, la Via Francisca del Lucomagno è una grande opportunità per i
diversi territori. È una vera infrastruttura con la possibilità di diventare un vero “brand” di valore
per tutto il tracciato che attraversa.
Gli obiettivi del progetto prevedono di sviluppare la via come un vero cammino, anche se con una
meta parziale perché quella finale sarà Roma; diventare punto di riferimento per un numero sempre
crescente di pellegrini a piedi e in bicicletta; sviluppare una cultura dell’accoglienza; sviluppare
un sistema turistico attento al movimento lento; mettere in rete le tante esperienze lungo la Via da
Lavena a Pavia; costruire una agenda condivisa delle iniziative lungo il cammino.
“La via Francisca attraversa tanti territori e li tiene insieme attraverso secoli di vicende storiche e
culturali. Questo cammino – osserva l’assessore regionale Stefano Bruno Galli – parte da una base
storica solida e si sviluppa lungo un percorso importante e ricco di elementi e di testimonianze.
Complimenti per il lavoro fatto fin qui, anche nella prospettiva di far convergere sul progetto della
Via Francisca una condivisione di intenti tra pubblico e privato. Da parte del mio assessorato ci sarà
attenzione verso lo sviluppo del progetto. Ora bisogna buttare il cuore oltre l’ostacolo”.
Il progetto di valorizzazione si inserisce in un territorio, quale è quello lombardo, tra i più attivi in
fatto di cammini storici e lungo un antico cammino che era la via più facile per i pellegrini che
provenivano dal centro Europa ed erano diretti a Roma grazie al passo alpino più basso e che
permetteva di essere raggiunto quasi tutto l’anno.
La Via Francisca del Lucomagno, infatti, entra in Italia nel pittoresco paese di frontiera sul lago
Ceresio dopo aver percorso 375 chilometri da Costanza passando dal Canton San Gallo, i Grigioni
e poi il Canton Ticino. E dopo Pavia, prosegue per altri 50 km fino a raggiungere il Po e collegarsi
con la Via Francigena diretta verso la Città eterna. Negli ultimi decenni i cammini storici hanno

avuto un grande sviluppo. Il più noto, quello che attraverso diversi percorsi conduce a Santiago di
Compostela, ha superato i 300mila pellegrini. In Italia la Via Francigena di anno in anno vede
aumentare le presenze di soggetti che partendo dal Gran San Bernardo arrivano fino a Roma. Per
riscoprire la Via Francisca del Lucomagno da alcuni anni diverse amministrazioni si sono messe al
lavoro, insieme con i vicini ticinesi. Il progetto si svilupperà anche grazie alla collaborazione con
diverse associazioni da anni impegnate sui cammini: l’associazione internazionale della Via
Francigena, quella transfrontaliera degli amici della Via Francisca e quella Europea delle vie
Francigene. (Foto d’archivio)