ABBIATEGRASSO – Sabato 10 novembre all’Annunciata il gruppo sportivo ciclistico Velo Sport ha festeggiato il suo 70° anno di attività. Abbiategrasso ha onorato il gruppo sportivo non mancando all’evento e partecipando con passione alla manifestazione. La festa è stata divisa in tre parti, durante la prima parte si è ripercorsa la storia di Velo Sport dal 1948 ai giorni d’oggi, storia che inevitabilmente è stata ed è intrecciata con quella di Abbiategrasso, mediante un video di qualche minuto, sintesi di decenni di simbiosi tra Velo e il nostro Comune, culminati con la partecipazione all’organizzazione della partenza della tappa dell’ultimo Giro d’Italia. Si è parlato di ciclismo ad ampio “raggio”, parola non scelta a caso, con i relatori invitati all’incontro dall’organizzazione: Gianni Bugno, bi-Campione del Mondo su Strada, nonché vincitore del Giro d’Italia 1990 e presidente onorario di Velo Sport, l’ex corridore Andrea Noè, più volte classificatosi nella Top ten del Giro e vincitore di una tappa, il professor Luigi Collarini, medico sportivo e cardiologo. Ultimo relatore di giornata il team manager della squadra Trek Segafredo Luca Guarcilena, uno dei manager italiani più stimati e apprezzati nel mondo del ciclismo. I relatori, dopo aver portato ognuno la propria esperienza e le proprie considerazioni sul tema del ciclismo, quindi Bugno e Noè ripercorrendo il loro percorso che da Allievi li ha poi portati a vincere le corse più importanti nel mondo dei professionisti, il dott. Collarini invece concentrandosi sul piano medico, hanno lasciato spazio nella seconda parte dell’incontro ad una breve relazione di Guarcilena riguardante il mondo del ciclismo giovanile.
Guarcilena ha illustrato come dovrebbe essere affrontato questo sport dai più giovani, quindi riferito sì ai ragazzi, ma forse più diretti agli educatori, allenatori, dirigenti e famiglie. Il team manager ha ricordato come l’approccio a questo sport, crediamo non solo, deve essere a scopo prettamente ludico, i bambini, i ragazzi devono viverlo come un divertimento, solo in un secondo momento, e qualora si decidesse di proseguire, il ciclismo dovrà essere vissuto come un impegno, sicuramente piacevole, che metterà i ragazzi a confronto l’uno con l’altro, e giudici dei ragazzi saranno quindi i risultati. Per ottenere successi il grado di professionalità del ragazzo dovrà crescere gradualmente durante il suo percorso, fino a viverlo come un vero e proprio lavoro, quindi con regole e rinunce, per ambire ad accedere al mondo del professionismo.
Terza parte della manifestazione erano i premi, intervallati da contributi video e foto: sono stati premiati e ricordati gli ex ciclisti professionisti passati da Velo Sport: Giuseppe Buratti, Guerrino Tosello, Ivana Magro e Mauro Banfo; a questi si sono aggiunti da quest’anno i corridori che oggi militano nel professionismo: Matteo Moschetto, il quale farà parte della Trek Segafredo, Raul Colombo e Chiara Pierini. In occasione della festa abbiamo contattato Andrea Ruboni, consigliere di Velo Sport e organizzatore dell’evento, al quale abbiamo posto delle domande legate a Velo Sport e sul mondo del ciclismo giovanile.
Ruboni ha rimarcato il legame tra Velo Sport ed Abbiategrasso, la soddisfazione di esser riusciti a portare il Giro d’Italia; ha ringraziato i relatori intervenuti alla festa, ha poi risposto ad alcune domande in merito alla situazione locale del ciclismo.
Partendo dal ritorno di immagine avuto grazie alla partenza di Tappa del Giro 2018, ci ha spiegato con le parole del presidente Romanò che comunque il gruppo Velo Sport ha sempre mantenuto un trend costante di iscritti, 25/30 ragazzi dai 7 ai 16 anni, va da sé, tutto da proporzionare al calo di nascite e quindi meno ragazzini che si avvicinano al mondo sport tout court. Le difficoltà poi sono amplificate dalla tipologia di sport, svolgendosi su strada, il ciclismo deve fare i conti con le nostre strade, avendo a che fare anche con i bambini, le difficoltà sarebbero insuperabili se la squadra non potesse sfruttare la pista di atletica di Abbiategrasso. Abbiamo poi chiesto perché i ragazzini dovrebbero avvicinarsi al ciclismo e quali potrebbero essere i vantaggi, Ruboni ha spiegando che come tutti gli sport: “Deve essere una passione, ci si deve innamorare, ogni sport ha le sue peculiarità e difficoltà, essendo uno sport all’aperto bisogna fare i conti con quello, al contrario degli sport di squadra, il ciclismo lo è in parte, si è soli sulla bici, se un giorno non si è in forma, se le gambe non girano, il compagno non potrà pedalare per noi, come nell’atletica o in altri sport individuali, si impara a fare i conti con se stessi ”. Crediamo sia questa la magia del ciclismo e ciò che più aiuterebbe i giovani, abituati a sfuggire o trovare una scorciatoia nella vita di tutti i giorni, ecco il ciclista è costantemente messo davanti ai propri limiti, fisici e mentali, quando si è in strada in corsa, non si può prendere una scorciatoia, non ci sono cambi o sostituzioni, non importa il freddo o il caldo che si è sofferti, o ci si arrende o si continua a pedalare, un po’ come fa Velo Sport da settant’anni! Luca Cianflone