ABBIATENSE – La “Zar” di Motta Visconti è un’azienda leader in Italia nella produzione di gommoni. I suoi battelli pneumatici sono conosciuti e apprezzati in tutto il mondo. Titolare con il figlio Luca è Piero Formenti, per 5 anni vicepresidente di Ucina, per 4 Presidente di EBI, associazione con sede a Bruxelles ed è vicepresidente di Confindustria Nautica, che rappresenta la blasonata Industria Nautica Italiana. Un settore che ancora risente dell’infausta decisione del governo Monti che nel 2012 svuotò i porti italiani, provocando la fuga di migliaia di barche istituendo onerose tasse di stazionamento e un’applicazione del redditometro che spinsero i diportisti a cercare altri lidi per evitare controlli fiscali quando essere in possesso di un natante o di un’imbarcazione in Italia sembrava essere sinonimo di evasore fiscale. Tutti provvedimenti fin troppo tardi cancellati anche perché in questo modo oltre alle aziende produttrici di barche si metteva in ginocchio l’economia costiera italiana che si occupava di ormeggi, manutenzioni, si annullava l’indotto dovuto alla presenza di diportisti e si andavano a foraggiare i porti francesi, spagnoli, croati. La nautica italiana però ha mantenuto il suo prestigio, chiediamo conferma a un grande esperto, qual è Piero Formenti. I produttori di barche made in Italy hanno continuato a conservare una posizione eccellente sul mercato internazionale? “Assolutamente sì, tutt’oggi l’industria Nautica Italiana è seconda solo a quella Statunitense ma in alcuni settori specifici come quello dei Maxi Yacht o quello dei Battelli Pneumatici è leader incontrastata… prima nel Mondo!” Piero Formenti ha fondato la sua azienda nel 1979, da dove nasce l’idea? “Questa è una lunga storia: quando avevo solo dieci anni mio padre, che allora dirigeva un laboratorio ricerche in Pirelli, si licenziò per andare a dirigere la produzione della Reeves Spa di Lodivecchio, filiale Italiana della casa madre Americana. La Reeves produceva tessuti molto tecnici tra i quali Offset Blanchet per la stampa in quadricromia e tessuti gommati per la produzione dei gommoni che in quegli anni cominciavano a muovere i loro passi verso il grande successo che avrebbero avuto negli decenni successivi. La Reeves aveva un reparto che produceva appunto anche Gommoni… gli indimenticabili Reeves Nautystar e mio padre ne comperò uno e mi portò per la prima volta con lui a navigare in mare. Portandomi spesso a visitare l’azienda mio padre fece nascere in me la passione per la nautica e per i battelli pneumatici e dopo qualche anno, ormai ventunenne, addirittura abbandonai gli studi universitari per fondare la Ditta Formenti di Fomenti Piero che nel 2009 si è trasformata nell’attuale ZAR Formenti”. Qual è oggi la situazione delle medie e piccole aziende produttrici di barche e gommoni di piccole dimensioni con prezzi accessibili a tutti? Il mercato è condizionato dalla situazione economica di incertezza post Covid-19 ? “Purtroppo il lockdown ha causato dei danni ingenti con perdite di fatturato drastiche proprio nei mesi in cui la stagione stava partendo (marzo, aprile e maggio) ma non solo, una volta che le aziende hanno potuto riaprire si sono trovate nella necessità di produrre gli arretrati e non hanno più potuto accettare altre nuove commesse. Considerando la stagionalità del settore ci sono forti preoccupazioni per il periodo autunno-inverno quando i concessionari che abitualmente ordinavano gommoni che poi avrebbero venduto alla clientela finale probabilmente saranno restii ad impegnarsi negli acquisti di fronte ad una crisi economica incombente e non ancora esplosa in tutta la sua forza devastante. Confindustria Nautica è sempre stata al fianco delle Aziende Socie mantenendo un contatto diretto con le Istituzioni e facendo in modo che l’Industria Nautica e la sua filiera oltre le sue Reti di distribuzione fossero tra le prime a ripartire in quanto strategiche per l’economia Nazionale e per la fortissima propensione all’Export”. La Zar Formenti partecipa ai più importanti appuntamenti di nautica internazionali, è presente a Miami come a Düsseldorf, parteciperà anche al Salone di Genova, la prima settimana di ottobre? “Per noi il Salone Nautico di Genova è l’evento principe di tutto l’anno sia perché è la vera vetrina dell’Industria Nautica Italiana che si presenta al mondo sia perché è a Genova che raccogliamo di solito gli ordinativi dai concessionari sia italiani che internazionali. Partecipiamo sia direttamente che tramite i nostri Importatori Internazionali però, oltre a Genova e alle sopracitate Miami e Düsseldorf, anche a moltissime altre Fiere internazionali, circa 30, tra le quali cito le più importanti: Fort Lauderdale in Florida, Parigi, Barcellona, La Rochelle, Friedrichshafen, West Palm Beach in Florida, Istambul, Tulln (Vienna), Amsterdam, Newport Beach in California e molte altre”. Che cosa proporrà? A quale mercato si rivolge? In quali Paesi sono più apprezzati i suoi gommoni e per quali caratteristiche? “Stiamo preparando una nuova ammiraglia di dimensioni notevolmente superiori all’attuale ZAR 95 SL (9.50 mt. f.t.) un 12.50 mt. Ft. Che si chiamerà ZAR IMAGINE 125. Con questo nuovo Battello pneumatico Zar si lancerà a partire dalla metà del 2021 in un nuovo settore, quello dei maxi RIB, con una clientela nuova e più rivolta al mondo dello Yachting che a quello del diporto tradizionale della Piccola Nautica”. Si parla molto di motorizzazione elettrica per associare l’amore per la navigazione al rispetto per l’ambiente. Ci sono sviluppi in tal senso? “Se ne parla molto e si cominciano a vedere i primi progetti interessanti ma per le piccole Imbarcazioni rimane il problema del costo delle batterie che rende il prodotto finale troppo costoso oltre all’eccessiva dimensione e peso delle stesse se si vogliono ottenere delle autonomie di navigazione paragonabili perlomeno a quelle minime dei motori termici. Credo che nei prossimi dieci anni però ci potranno essere in questo campo interessanti evoluzioni e quindi potrà cominciare a diventare conveniente per tutti la propulsione elettrica”. Che ne dice dell’idrovia di cui si parla da decenni che potrebbe collegare Locarno a Venezia, passando anche dal nostro territorio? E’ un sogno realizzabile? Con le sue imbarcazioni sarebbe possibile? “Sicuramente un progetto fantastico e mi piacerebbe tanto davvero che si potesse realizzare permettendo alla Nautica di esprimere quell’importante moltiplicatore di occupazione del 9.2 (9 occupati per ogni occupato dell’Industria Nautica) che genera nell’indotto come già succede nelle località marittime. Se le idrovie saranno navigabili con fondali abbastanza profondi da ammettere anche i fuoribordo, certamente sì, anche i nostri ZAR potranno solcare queste nuove vie d’acqua”. Chi ama il mare, così come il lago o il fiume, ama anche navigare e una barca è anche un rifugio sicuro in questo momento in cui ancora è consigliato il distanziamento sociale. “Infatti sta succedendo che tutti gli usati disponibili in vendita sono stati ‘spazzolati’ in un solo mese e ora alcuni Clienti si stanno avvicinando all’acquisto del nuovo che trovano disponibile nei negozi dei Concessionari. Purtroppo noi però , come detto prima, non siamo in grado, in stagione, di poter accettare nuove commesse”. Perché val la pena acquistare uno “Zar”? “Questo è un discorso davvero lunghissimo da fare in coda ad un’intervista già così lunga e meriterebbe un articolo a parte dedicato; provo a sintetizzare con dei sostantivi che possano rendere l’idea: Innovazione, design futuristico, carene performanti morbide e uniche al mondo nel loro genere, studio ergonomico all’avanguardia, materiali costruttivi di altissima qualità e ove possibile rigorosamente Italiani, attenzione alla qualità del processo produttivo, rigorosa e scrupolosa attenzione al rispetto delle Direttive CE vigenti per la sicurezza sia documentale che personale degli utenti e per entrare a far parte di un mondo unico che raggruppa tutti i nostri fedelissimi ed orgogliosi possessori di ZAR e cioè la grande Comunità degli ‘ZARISTI’”. Enrica Galeazzi