ABBIATEGRASSO – “La città tra botteghe storiche e antichi usi di piazza” è il titolo dell’evento socio-culturale organizzato per tutte le persone curiose di conoscere la propria città.
Trattasi di una passeggiata lungo le vie del Centro Storico, col pretesto di socializzare con i cittadini più anziani e i loro famigliari. La storia di Abbiategrasso risale all’età del bronzo e si è arricchita di avvenimenti nel corso dei secoli. La presenza di diversi popoli conquistatori dai Visconti agli Sforza, all’occupazione spagnola e austriaca, al Risorgimento fino al Regno d’Italia, ha trasformato continuamente il territorio sino a oggi.
Gli eventi organizzati da Pro Loco per la popolazione sono divertenti e importanti, per imparare sempre qualcosa di nuovo sul proprio luogo di residenza. Il nome deriverebbe dal celtico “Abia”, luogo d’acqua, poi latinizzato in “Habiate”. In un documento risalente al 1300 si legge: “Habiate qui dicitur Grassus”, indicante un luogo fertile.
L’idea della visita guidata di mercoledì 27 novembre è partita dal “Dementia Friendly” e dalla Fondazione Golgi Cenci di Abbiategrasso, con sede in corso S. Martino 10. Il primo nome si riferisce alla Comunità nata su iniziativa di Alzheimer’s Society. È il progetto pilota per sostenere, coordinare e implementare la diffusione di realtà “Amiche delle Persone con Demenza”.
L’obiettivo sarebbe cancellare il marchio della malattia, nonché sensibilizzare i cittadini con iniziative inclusive e occasioni sociali. Il secondo nome si riferisce a un progetto di cooperazione tra ASP Golgi Redaelli e la Fondazione Cenci Gallingani. L’obiettivo è lo studio della popolazione anziana e in particolare il processo di invecchiamento cerebrale e le demenze. Tale tipo di invecchiamento si manifesta con un rallentamento delle funzioni cognitive. È quindi necessario stimolare il cervello con l’esercizio fisico e riprogrammare una certa integrazione nella società delle persone fragili. Il gruppo di turisti locali è partito dal cortile della Fondazione e si è incamminato lungo corso S. Martino fino alla piazzetta Golgi. Sostando sotto la grande magnolia si è potuto osservare e ascoltare la storia di Casa Albini.
È un edificio quattrocentesco a tre piani. Nel 1500 appartenne alla famiglia Pianca, prima di essere frazionato fra gli eredi. Era un edificio costituito da botteghe al piano terreno e abitazioni al piano superiore. Una conceria di pellami era situata nella corte sul retro. I numerosi passaggi di proprietà e le frequenti ristrutturazioni avvenute nel tempo hanno alterato molto la volumetria del palazzo. Attualmente si notano le luci situate a vari livelli mascherando la reale successione dei piani. Seguendo corso Matteotti si è potuto ammirare la vetrina di Cucchi, dalle stoffe alla biancheria per la casa, attiva da 90 anni e premiata dalla Regione Lombardia come attività storica nel 2018. Incamminandosi verso piazza Marconi si percorre una striscia di selciato stretta fra le case, con negozi e locali tipici.
In questo spazio vi si può trovare la Calzoleria Bologna. Nel 1927 Francesco Bologna e il cognato Antonio Prada inaugurano l’attività della loro calzoleria artigianale in piazza Garibaldi. Nel 1929 la medesima attività si trasferisce in piazza Mercato con gestione unica della famiglia Bologna. Dal 1932 il negozio trasloca nel Passaggio Centrale, attuale ubicazione in pieno centro cittadino. Piazza Marconi è stata in passato il polo principale del commercio cittadino e sede di mercato. Essa è urbanisticamente un incrocio di cinque strade: via Annoni, corso XX Settembre, via Borsani, corso Italia e via Cantù.
Oggi la Piazza è molto frequentata da visitatori provenienti da altri paesi e dai cittadini abbiatensi per i suoi locali tipici. “Besuschio” è un’istituzione abbiatense dal 1845, ma è stato Andrea a compiere il passo decisivo per renderla conosciuta in tutta Italia. Il Bar Piccadilly aprì i battenti nel 1965 con Luciano Colombo. Dopo 50 anni cambia gestione rinnovandosi nell’aspetto e organizzando eventi diversificati negli argomenti.
La visita guidata termina nel quadriportico della Basilica di Santa Maria Nuova, antica zona di mercato-baratto quando vi risiedevano i frati francescani. La città sembra essersi trasformata nei secoli da “città di passaggio” a “città di passeggio”. Ciò si può considerare una fortuna, poiché l’arrivo dei turisti da ogni paese porta lavoro ai piccoli commercianti, minacciati dall’approdo dei grandi centri commerciali moderni. Laura Cittar