GAGGIANO – Dopo la posa delle corone di sabato 29 ottobre in tutto il suo territorio, il Comune di Gaggiano ha commemorato i suoi caduti anche domenica 6 novembre. Il programma della mattinata è iniziato alle 8.30, con la S. Messa nella chiesa dello Spirito Santo in onore dei nostri concittadini che hanno perso la vita durante le due guerre mondiali.
Alle 9.30 in piazza Salvo D’Acquisto ritrovo dei partecipanti e alle 9.45 partenza del corteo, che ha sfilato per le vie del paese accompagnato dalla musica del Corpo Bandistico, con arrivo finale davanti al Monumento ai Caduti di via Marconi. Qui ha preso la parola il sindaco Sergio Perfetti, che ha nominato tutti i soldati gaggianesi morti durante la Prima e la Seconda Guerra Mondiale, compresa l’esperienza bellica in Etiopia tra il 1935 e il 1936.
Dopo di lui, è intervenuto Giancarlo Airaghi, diacono della parrocchia di Gaggiano: “Ringrazio a nome della Comunità Pastorale Maria Regina della Pace di essere qui a commemorare i nostri compaesani che hanno perso la vita durante i conflitti mondiali. Mi viene in mente una frase di Platone, che recita: ‘solo i morti hanno visto la fine della guerra’. Infatti chi è ancora in vita deve ogni giorno fare i conti con le proprie battaglie quotidiane, contro le quali siamo poco aiutati in un periodo storico come quello che stiamo vivendo. Nonostante ciò, ognuno di noi è chiamato ad abbassare le armi del proprio egoismo, perché abbiamo le capacità di farlo”.
Dopo questo discorso, ha celebrato la benedizione del Signore con la preghiera del Padre Nostro e una supplica di San Francesco d’Assisi. Il primo cittadino ha ringraziato tutti i presenti al 104° anniversario della fine della Grande Guerra: le Forze dell’Ordine, il Corpo Musicale, l’Associazione Combattenti e Reduci, i docenti e gli studenti della Scuola Primaria e ha affermato: “Siamo qui a ricordare le decine di morti, feriti, ma anche i mutilati di guerra che hanno subìto quel lungo periodo buio della nostra storia. Abbiamo il dovere di commemorarli, perché hanno combattuto per un’Italia libera e indipendente. Come disse il cantautore Francesco Guccini ‘Io chiedo quando sarà che l’uomo potrà imparare a viveresenza ammazzare’, ci troviamo davanti a una sfida apparentemente irreale di fermare la guerra in Ucraina. È sempre più urgente recuperare il senso della Patria al sentire le numerose notizie che ci parlano di morte, distruzione, problemi sul fronte dei costi e degli approvvigionamenti energetici. Noi pubblici amministratori dobbiamo essere di supporto anche a chi non ce la fa, ma allo stesso tempo si chiede ai cittadini lo sforzo di diminuire i consumi”.
Anche Giorgio Fasani dell’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci si è sentito in dovere di ringraziare tutti i presenti, aggiungendo poi: “Noi come associazione siamo scesi a Roma a rendere onore alla salma del Milite Ignoto, che giace presso l’Altare della Patria. Questa mattina è qui con noi presente l’ultimo reduce gaggianese che ha combattuto al fronte, il sig. Fontana, che l’anno prossimo compirà 100 anni”. Infine, gli alunni della Scuola Elementare hanno letto delle brevi riflessioni sull’orrore della guerra e su cosa hanno appreso in maniera particolare sulla guerra del 1915-‘18 grazie alle preziose informazioni dell’associazione Il Rachinaldo. Paolo Borrelli