ABBIATEGRASSO – Dopo l’intricata vicenda dei dubbi espressi da Finiguerra al Segretario comunale Mariagiovanna Guglielmini, apparsi poi su un blog con insulti a Finiguerra, riferiti dal Segretario al Prefetto e da questi al Ministero, le forti reazioni dei consiglieri e del pubblico sembrava che le altre formalità da espletare non avrebbero riservato sorprese. Si trattava infatti, dopo il giuramento e il discorso del sindaco, di nominare il Presidente del Consiglio comunale ed il Vice a norma dell’art. 8 bis dello Statuto Comunale, votazione da effettuare a scrutinio segreto. Il Presidente, si sa, spetta alla maggioranza che solitamente arriva alla votazione con un nome condiviso che, anche se la minoranza non vota, viene immediatamente eletto. Ma così non è stato, anzi tra battute, imbarazzi e sconcerto ci sono volute ben 4 votazioni per arrivare a 13 voti, la metà più uno dei votanti per eleggere il Presidente. Nella prima hanno ottenuto voti: Tagliabue 12, Lovati 4, Gallotti 1, bianche 7, nulla 1; nella seconda votazione: Tagliabue 12, Lovati 7, Tarantola 1, Gallotti 1, bianche 4; nella terza: Tagliabue 11, Lovati 9, bianche 5 e ancora nessuno aveva totalizzato i 13 voti utili ad essere eletti. Mentre lo stupore generale aumentava, pari alla fibrillazione tra le fila della maggioranza e agli sms che giravano sempre più numerosi per trovare l’intesa, si è tenuta la 4° votazione in cui sono risultati 13 voti a Tagliabue, 9 a Lovati, 3 schede bianche. Marcantonio Tagliabue è stato quindi eletto Presidente del Consiglio mettendo fine al susseguirsi di ‘prove’ ma aprendo una moltitudine di gossip certo non favorevoli alla maggioranza. Quello che più ha fatto scalpore ed è stato rimarcato nell’immediato ed è continuato per giorni, è che competitor di Tagliabue fosse Lovati, entrambi fuoriusciti dalla Lega ed entrambi, per queste elezioni, nella stessa lista ‘Nai sindaco’. I sedicenti più informati assicurano che proprio i leghisti preferissero e votassero sempre Lovati. Intanto Marcantonio Tagliabue ha preso il posto fino a quel momento occupato da Emy Dell’Acqua, il consigliere più votato della lista Cambiamo Abbiategrasso a cui spettava il ruolo fino all’elezione di chi condurrà il Consiglio per i prossimi 5 anni. Tagliabue dopo essersi insediato ha pronunciato un breve discorso per ringraziare della fiducia ricevuta, “pronto a rappresentare – ha detto – tutti i cittadini di Abbiategrasso”. E’ quindi passato ad annunciare la nomina del Vicepresidente, dalla minoranza sono arrivate le candidature di Cameroni (Pd) e di Emy Dell’Acqua (Cambiamo Abbiategrasso). Dopo un primo ‘lapsus’ del neo Presidente che, tratto in inganno dalla formula di una delibera, ha chiesto alle candidate di ‘non votarsi’, si è proceduto alla votazione. Ma ancora una volta non ne è bastata una sola, nella prima Cameroni e Dell’Acqua hanno ricevuto entrambe 12 voti, una scheda era bianca. Nella seconda votazione Cameroni è stata eletta con 14 voti, Dell’Acqua ne ha infatti ricevuti 10, un consigliere ha di nuovo consegnato scheda bianca. Un altro punto sofferto quindi, che ha fatto scalpore ancora più dei dubbi sull’eleggibilità del sindaco poiché si dà per scontato che non risulterà nulla a suo carico. Sconcerto e preoccupazione per una “divisione nella maggioranza” tra i sostenitori di Nai e molta ironia e commenti salaci tra chi non l’ha votato. E.G.