ABBIATENSE – Una vacanza per due ragazzi disabili, ospiti dell’agriturismo L’aia di Cassinetta di Lugagnano, si trasforma in tragedia, Nicola Fazzi 34 anni rimane legato al triciclo che lo trasportava e muore annegato nel Naviglio, nei pressi della villa Bassana di Robecco sul Naviglio. L’amico Gianfranco, sull’altro ciclo caduto in acqua, viene ripescato ancora in vita e ricoverato al San Raffaele dove è ancora in prognosi riservata, come ci è stato confermato lunedì 8 luglio. I due tricicli, guidati dagli operatori del centro diurno che frequentavano, dall’alzaia sono finiti in acqua e si è consumata la tragedia. Ora tre educatori della Cooperativa Solaris, due donne e un uomo, sono stati iscritti nel registro degli indagati dalla Procura di Pavia, mentre sono in corso le indagini per comprendere la dinamica dell’incidente e accertare le responsabilità. Ancora una volta l’alzaia Naviglio si rivela una strada rischiosa, non è una pista ciclabile come da sempre sostiene il Consorzio Villoresi che ne ha in carico la gestione. Una strada comunque utilizzata da residenti, mezzi agricoli, pedoni e ciclisti, con un limite di velocità di 15 km/h. Una strada senza sponde e quindi non priva di rischi come dimostra questo ennesimo dramma. Occorre infatti massima accortezza e prudenza nel percorrere le alzaie ma, a quanto pare, non sempre risultano sufficienti. Altrettanto insufficienti i divieti di balneazione che si trovano lungo le spiagge del fiume Ticino. Mercoledì pomeriggio è stato trovato il corpo senza vita di Salvatore Cimbali Serusi, 49enne di Motta Visconti, trascinato dalle acque vorticose del fiume, sabato 30 giugno in località Geraci, sotto agli occhi della moglie e delle figlie. Quasi contemporaneamente i Vigili del fuoco hanno recuperato anche il 37enne di origine domenicana che si era tuffato la sera prima alla Gabana, trascinato dalla corrente. Gli amici che erano con lui l’hanno visto scomparire e hanno dato l’allarme. Presto sono partite le ricerche che sono continuate per ore, inutilmente, e sono state riprese il giorno dopo fino al tragico ritrovamento. Acque invitanti sia quelle del Naviglio che del fiume, soprattutto in giornate caldissime, una tentazione forte nel la speranza di trovare refrigerio, difficile resistere soprattutto per i non indigeni, per gli stranieri che non conoscono le insidie di queste acque, dei mulinelli che trascinano sott’acqua, delle forti correnti che mettono a rischio anche provetti nuotatori. I cartelli con il divieto di balneazione, così come il divieto di transito sull’alzaia e i limiti ricordati, non bastano a tutelare chi frequenta questi luoghi, tra i più belli del nostro territorio ma anche tra i più pericolosi. Non dimentichiamolo e non smettiamo di invitare alla prudenza. (Foto di R. Garavaglia). E.G.