CASSINETTA DI LUGAGNANO – Domenica pomeriggio, 20 gennaio, anche il comune di Cassinetta di Lugagnano ha festeggiato Sant’Antonio Abate con il tradizionale e sempre affascinante falò, rituale che prosegue ormai da oltre vent’anni! Quella di Sant’Antonio è per Cassinetta una festa molto sentita, il Santo è compatrono del comune e ogni anno i cittadini partecipano volentieri al grande falò in suo onore. Antonio Abate è ritenuto fondatore ed iniziatore dell’ordine degli abati. Egiziano, spesso eremita, ha vissuto nel nord dell’Africa a cavallo tra il III° e IV° secolo.  Figura condivisa ed onorata da più cristianesimi, resa celebre dal suo discepolo Atanasio, importante vescovo di Alessandria d’Egitto. Tornando alla festa di Cassinetta, il grande falò è stato preceduto dalla distribuzione, anche questa tradizionale, delle frittelle dolci con l’uvetta sultanina, bevande calde, per grandi e piccini, il tutto offerto dalla Pro Loco e l’Oratorio San Carlo.
Aspettando l’accensione della grande catasta di legna in mezzo al campo, non siamo riusciti a resistere, come molti, al richiamo delle dolci frittelle… Con la nostra frittella in mano, dopo una lunga fila, a testimonianza della molta gente accorsa all’evento, ci siamo messi in prima fila, come il codice del giornalista prevede, pronti ad immortalare la prima scintilla del falò… Verso le 16.20 il fuoco è stato innescato ed una bellissima colonna di fiamme e fumo ha riempito il cielo di Cassinetta. Un fuoco alimentato anche dai molti pezzetti di legno lanciati nella catasta, ancora spenta, dai molti bambini presenti, che sotto l’occhio attento di genitori e amici hanno contribuito a rendere omaggio a Sant’Antonio… come loro, migliaia, milioni di altri bambini in diversi posti del mondo e soprattutto in diversi secoli, tenendo viva e sempre accesa una bellissima e  affascinante festa. Così, con la nostra frittella in mano, il caldo del falò sul viso, il profumo dolce dell’impasto e il piacevole odore della legna bruciata, ci siamo ritrovati ad osservare per decine di minuti una bellissima fiamma, abbracciare e consumare la legna preparata dai cittadini di Cassinetta in onore del loro compatrono Sant’Antonio Abate, come loro, chissà quanti altri, in luoghi e tempi lontani, è questo il bello delle tradizioni, che si sia credenti o no, più o meno praticanti, in queste occasioni la fede passa in secondo piano, rimane la voglia e l’importanza di condivisione, il significato di quello a cui assistiamo è solo nostro, il valore che vogliamo o possiamo dare può esser certamente diverso in ognuno di noi, quel che conta e riempie gli occhi è vedere e sapere che migliaia, milioni di bambini e adulti, girarono, hanno girato e gireranno attorno ad un falò come quello! L.C.