GAGGIANO – Si può catturare il silenzio? È quello che cerca di fare il giovane fotografo Francesco Spallacci che ha provato a trasformare l’assenza di suono in luce e colore, in spazio rivelatore. Presso la biblioteca di Gaggiano, grazie alla disponibilità del Comune e del consigliere con delega alla Cultura Daniele Vecchi, è possibile immergersi, fino al 20 novembre, in un racconto fotografico costituito da 12 scatti unici. Il giovane fotografo ha trasportato il numeroso pubblico presente attraverso i fiordi unici dell’arte che coniuga l’infinito della natura alla finitudine dell’uomo che appare alla fine nudo nel suo riconoscersi una flebile fibra dell’universo. Francesco Spallacci non è un ragazzo di molte parole, lui lascia che sia la sua arte a parlare e comunicare sperando che ogni particolare susciti emozioni nello spettatore. Lui come artista è alla ricerca delle cose semplici che solo un’immersione panica nella natura sa rivelare. Ci sono corrispondenze che solo un osservatore attento può cogliere. Quando l’essenziale diventa visibile agli occhi. Da non perdere. Agnese Coppola