ABBIATEGRASSO – Una mostra singolare quella di “Una storia per Kandinsky” allestita nei sotterranei del Castello Visconteo il 25 e il 26 marzo, dove gli alunni delle classi seconde, quarte e quinte della Scuola Primaria di via Serafino dell’Uomo hanno reinterpretato i quadri del celebre artista Vasilij Kandinsky. In contemporanea con la mostra al Mudec di Milano, dedicata appunto al pittore, per gli alunni questo non è solo che l’inizio di un vasto programma artistico che li porterà alla visita del famoso museo, con l’obiettivo di entrare in contatto diretto con un’arte quanto mai famigliare al loro modo di esprimersi. L’esposizione abbiatense, realizzata grazie all’ideazione dell’insegnante Re Maria Luisa, è un percorso di intersezione tra la storia di Kandinsky e il libro di Bernard Friot “Storia di un cavallo”. La narrazione si incentra sulla storia di un cammello che, scappato da un circo, vuole diventare un maestoso cavallo, ma purtroppo a causa delle evidenti differenze fisiche non riesce a convincere i cavalieri; finché, un giorno, un cavaliere decide di cavalcarlo, i sogni del cammello sembrano finalmente realizzarsi, fino al momento in cui scopre che lo stesso cavaliere non è quello che dice di essere; è infatti una donzella, il cui sogno era proprio quello di diventare un cavaliere. Questa storia dimostra, così, che sognando si può essere liberi. L’importante è essere se stessi, anche se diversi da tutti gli altri, perché solo così si può vivere in totale libertà. Un parallelismo perfetto tra la letteratura e l’arte del pittore russo, la cui idea era proprio di inserire nell’arte originalità e diversità, non a caso è proprio lui il fautore dell’avanguardia novecentesca dell’Astrattismo. La mostra ha esposto le opere degli alunni, realizzate in classe durante le ore di arte, attraverso un’interpretazione originale dei quadri dell’artista con l’aggiunta di elementi polimaterici, come carta, plastica, glitter, legno, tessuto e bottoni, ispirandosi alle opere più famose, tra cui “Improvvisazioni”, “Utopia in blu”, i numerosi “Senza titolo” ed “Accenti in Rosa”, che di fatto non sono altro che la traduzione della realtà dell’artista in un’ottica del tutto infantile. Per i più appassionati è stato possibile prenotare ed acquistare un quadro attraverso una personale donazione, il ricavato sarà utilizzato per supportare i progetti formativi degli stessi alunni. I sotterranei sono stati decorati con dei lunghi veli bianchi, che saranno dipinti dai ragazzi della scuola primaria per essere utilizzati come scenografia nel concerto dell’orchestra Verdi il prossimo 31 maggio presso l’ex Convento dell’Annunciata. Un’iniziativa utile per i bambini, che non solo trovano così più soluzioni per esprimersi, ma celebrano anche un grande artista come Kandinsky, secondo cui il linguaggio infantile è l’accostamento più originale per esprimere la realtà, soprattutto quella interiore. Ilaria Scarcella