L'eco della città

Il sindaco è soddisfatto, la minoranza no. Un’interrogazione e una mozione per dibattere sulle condizioni del verde in Consiglio comunale

ABBIATEGRASSO – Un’interrogazione sullo stato di degrado del verde in città e una mozione-dibattito su condizioni e gestione del verde presentata dalla lista civica Cambiamo Abbiategrasso sono stati tra i punti più discussi nel Consiglio comunale del 28 novembre. Christian Cattoni (Cambiamo A.) ha spiegato che l’interrogazione è stata depositata il 18 settembre per dare voce alle lamentele della cittadinanza che riscontrava  incuria del verde, il mancato taglio delle erbacce sia in periferia che in centro. Cattoni ha ricordato il contratto di servizio con Amaga che percepisce dal 2014 annualmente 535.000 euro per la gestione del verde. Un contratto che prevede precisi interventi come fiori bagnati 4 volte la settimana, potature frequenti, ecc. Un lungo preciso elenco che, se fosse rispettato, non ci sarebbe il degrado riscontrato, non fiori rinsecchiti, ecc. L’interrogazione chiedeva conto anche del numero di segnalazioni giunte dai cittadini e delle relative risposte. Ha risposto il sindaco, rivolgendosi innanzitutto a Finiguerra che ne aveva parlato nei 5 minuti, Nai ha detto che per quanto riguarda le foglie sui marciapiedi,”sono cadute quasi tutte per le recenti piogge ed essendo bagnate è difficile toglierle. Le segnalazioni dei cittadini sono state 80 e sono state girate ad Amaga, a queste si sono aggiunte quelle dell’Amministrazione per chiedere interventi straordinari. Le criticità dipendono dalle stagioni, vedi la siccità in estate… Sono sostanzialmente soddisfatto anche se mi auguro un miglioramento. Amaga si occupa di ca. 600.000 mq di verde da manutenere. Lungo le vie occorre anche ripulire i rifiuti e a complicare la situazione ci sono indicazioni come quelle che proibiscono determinati diserbanti”. In chiusura Cattoni ha sollecitato maggiori controlli e ha ricordato che la Consulta Ecologica  aveva già segnalato ad aprile la pericolosità dell’albero crollato nel parco della Fossa, di altri sopra alle altalene e in via T.Grossi. “Il sindaco si dice soddisfatto – ha concluso Cattoni – è incomprensibile! Il contratto con Amaga va fatto rispettare. Sono ampiamente non soddisfatto della risposta del sindaco”. Subito dopo l’interrogazione al punto 4 si è discussa la “mozione-dibattito sul verde cittadino e sulla relativa gestione” presentata da Cattoni per il gruppo consiliare Cambiamo Abbiategrasso.  Dopo aver citato le inadempienze contrattuali è stato criticato “il software pubblico per la gestione del verde che non è consultabile, non riporta dati, non presenta progetti, non un archivio né indagini sulla stabilità delle piante, non produce report per valutare la qualità del servizio, né segnalazioni e tempi di risposta. Vorrei capire cosa ne pensano tutti i consiglieri…” Serra (Gruppo Misto) ha invitato a fare più attenzione “alle piccole cose” per rendere Abbiategrasso più attraente, ha invitato a coinvolgere e a utilizzare le competenze della Consulta Ecologica, ha invitato il presidente di Amaga a fare di più e a prendere esempio dal comune del pavese che ha impegnato per il verde 40 persone destinate a lavori socialmente utili. De Marchi (Cambiamo A.) ha richiesto sanzioni per chi non rispetta un contratto che in 10 anni, costa 6 milioni di euro. Anche Emy Dell’Acqua (Cambiamo A.) ha chiesto che si faccia in modo che Amaga rispetti il contratto, “altrimenti è una mancanza di rispetto per i cittadini che pagano”. Pusterla (Abbiategrasso Merita) ha invece asserito che “non è vero che è un disastro la gestione del verde, sempre si può migliorare, giusto sollecitate ma quanto riportato non è sufficiente per rescindere un contratto. Ci sono 15.000 piante in città, c’è molto da gestire e bisogna assumere qualcuno in più“. Finiguerra (Cambiamo A.) ha però ribadito che “non stiamo chiedendo ad Amaga di fare qualcosa in più ma solo di rispettare il contratto, un contratto di 535.000 euro l’anno, quindi faremo un’interrogazione per  sapere quante sono le penali e le contestazioni fatte dal Comune”. In difesa di Amaga è intervenuto il presidente Tagliabue che ha citato dati: “Su 365 giorni  nei 104 di pioggia non han potuto lavorare, e in un anno hanno sfalciato 2.472.000 mq. Il contratto non prevede un numero fisso di tagli ma solo l’altezza dell’erba, le potature nel 2018 sono state 353, ora i dipendenti sono passati da 3 a 5, si può migliorare anche se la perfezione è difficile da ottenere”. Valandro (Abb.Merita) ha però testimoniato di aver avuto davanti a casa erba più alta di lei e che ritiene giusto che si sanzioni chi non rispetta il contratto. Cameroni (Pd) ha chiesto di rendere trasparenti le segnalazioni dei cittadini con report mensili, Granziero (Pd) ritiene che il Comune è il responsabile e deve chiedere ad Amaga di organizzarsi meglio. Cattoni ha concluso il dibattito chiedendo una pianificazione e che venga al più presto adottato il Regolamento del Verde. E.G.

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