ABBIATEGRASSO – Un settimanale in edicola venerdì riportava in prima pagina ‘Un caso di legionella ad Abbiategrasso’. Un titolo che non è certo passato inosservato visto che i numerosi casi di polmonite che da settimane si verificano in Lombardia hanno suscitato timori. Ora che da una zona che sembrava circoscritta e non nelle immediate vicinanze si apprende che un caso di legionella è stato riscontrato anche al Cantù ad un paziente dimesso dopo qualche settimana, c’è allarme e indignazione. Tra venerdì e domenica, più di un lettore ha lamentato che la notizia non sia stata data, non certo per creare allarmismi ma perché la popolazione facesse più attenzione. “Tra i tanti casi di polmonite, per alcuni dicono sia accertato che sia stata causata dal batterio della legionella. Ma nonostante le rassicurazioni, da dove venga il batterio è tutt’altro che certo. Dalla Regione è stato ipotizzato che venisse dall’acqua, non quella distribuita dell’acquedotto ma da pozzi privati. Poi hanno ipotizzato che invece arrivi dai condizionatori, dai filtri non puliti, ipotesi che suscita molti dubbi. Niente di certo, solo che i casi da uno sono diventati centinaia e con decessi, i casi per di più non sono più confinati nel bresciano e mantovano ma riguardano una zona sempre più estesa, fino a noi, che cosa accomuna tutte le persone contagiate? Mi chiedo e chiedo di accertare se i sanitari hanno avvisato l’amministrazione comunale del paziente ricoverato al Cantù e se il Comune ha messo in atto delle misure di monitoraggio, di analisi, di pratiche preventive di pulizia e attività manutentive per garantire la nostra sicurezza”. Poco prima di andare in stampa abbiamo contattato il sindaco Nai che ha affermato di non saperne nulla e che l’indomani, martedì 18, si sarebbe informato. E.G.