ABBIATEGRASSO – Segnalazione di un’abbiatense: “Sabato scorso, ero con mia figlia e mio nipote in un centro commerciale. Il nipotino stava giocando con un’amichetta di 4 anni che è caduta e si è tagliata il mento. L’abbiamo portata al P.S. pediatrico di Magenta. Dopo 3 ore in cui si tamponava la bimba sanguinante, finalmente l’ha visitata un medico che ha però invitato a tornare il giorno dopo perché il chirurgo non c’era. Come si può definire questo servizio? Giudicate voi!”. L’ospedale Cantù perde pezzi in continuazione, ci segnalano che tra poco chiuderà anche l’ufficio tecnico che sarà trasferito, o meglio accorpato, a quello del Fornaroli di Magenta da cui dipenderemo per esempio anche per le manutenzioni. Segnalazioni di code sempre più lunghe al Cup dove di 6 sportelli se ne trovano aperti da 2 a 4, “è diminuito il personale?” chiedono alcuni utenti. Più di una persona è arrivata tardi all’appuntamento per un esame o per una visita perché in coda per oltre un’ora per pagare la prestazione e ottenere la ricevuta da consegnare. Continuano anche le segnalazioni di disagi causati dalla mancanza di una segnaletica chiara e ai collegamenti tra i tre blocchi definiti ‘illogici’, più persone chiedono che, come in altri ospedali, i percorsi siano indicati a terra con i colori che già contraddistinguono le palazzine Samek, Fiocchi e Bossi. Numerose le richieste di riapertura della porta a vetri che porta più facilmente al Piede Diabetico, chiusa in entrata ma non in uscita. Un paziente afferma: “Mi hanno detto che è stata chiusa per non fare entrare il freddo, a parte che aprendosi in uscita non cambia molto, mette solo in difficoltà chi ha problemi a camminare e le alternative sono decisamente scomode. Comunque se questa è la motivazione vera, mi aspetto che appena fa caldo la riaprano”. E.G.