CISLIANO – Halasciato tutti a bocca aperta la decisione presa nella serata di venerdì 7 gennaio dal sindaco di Cisliano, Luca Durè, di tenere chiuse per un’altra settimana i plessi delle scuole primarie e secondarie dello stesso paese. La decisione repentina e del tutto improvvisa del primo cittadino ha creato non pochi problemi fra i genitori dei ragazzi che frequentano la scuola elementare e media del comune lombardo, in quanto erano già pronti al rientro in aula fissato come nel resto d’Italia per lunedì 10 gennaio. Durè, insieme ai sindaci di Cassinetta di Lugagnano e di Albairate, ha deciso invece, tramite un’ordinanza emanata in via del tutto straordinario, nonostante i disagi che si verranno a creare fra le famiglie, di tenere chiuse le scuole per almeno un’altra settimana; eccezion fatta per il plesso dell’asilo e per l’asilo nido, il quale però è gestito privatamente. Fin da subito i cittadini hanno attaccato il sindaco Durè, vedendo nella sua scelta un’eccessiva prudenza e accusandolo di dimenticarsi completamente di ciò che la chiusura prolungata delle scuole comporta per le famiglie. Dal canto suo, il primo cittadino in una diretta Facebook nella mattina di sabato 8 ha voluto precisare a tutta la cittadinanza la sua scelta. Attualmente a Cisliano, stando ai dati forniti da ATS, risultano 303 positivi su un totale di circa 5000 abitanti, dove però non sono compresi i casi stretti. Il sindaco ha voluto ulteriormente precisare che, secondo i numeri forniti dal Ministero della Pubblica Istruzione in materia di contagi fra gli alunni, dove ne basta uno solo per mettere in quarantena una classe della secondaria, mentre ce ne vogliono tre per quelle della primaria, tutti i due plessi sarebbero stati ugualmente messi in quarantena, in quanto tutte le classi presentano dei contagi fra gli studenti. Non avrebbe dunque avuto senso aprire un intero plesso per pochi studenti, ha affermato lo stesso sindaco, scegliendo dunque la via della chiusura totale di tutte e due i plessi dell’Istituto Erasmo da Rotterdam. Fortunatamente, ha poi proseguito Durè, non ci sono cittadini cislianesi ricoverati in terapia intensiva e i decessi restano fermi a nove da inizio pandemia a marzo 2020. La decisione di chiudere le scuole, a differenza dell’apertura già programmata per il 10 gennaio, non è un atto terroristico, ha spiegato il primo cittadino, ma la scelta che deriva dal buon senso per poter vedere a zero il numero degli studenti positivi e poter finalmente riaprire le classi in totale sicurezza sia per i ragazzi sia per tutto il corpo docente. Chiudere le scuole, ha concluso Durè, vuol dire abbassare drasticamente il numero dei positivi, che a Cisliano sarebbero da zona rossa, e dunque evitare di arrecare un grave danno a tutte le attività commerciali presenti sul territorio comunale, che in zona rossa si troverebbero nuovamente a fronteggiare i danni economici subiti nelle precedenti ondate. Confidando sempre nel buon senso dei cittadini, il sindaco ha così concluso la diretta Facebook. Giacomo Menescardi