ABBIATEGRASSO – “Ho letto con tristezza la lettera inviata dal comitato genitori ai giornali” ha esordito così il sindaco Arrara durante la conferenza stampa convocata il 20 aprile per chiarire la questione della bonifica dell’area esterna della scuola A. Moro di via Colombo. “Toni fuori luogo e accuse pesanti, che respingo e rimando al mittente. ‘Infamia’ come si legge sul dizionario è aver compiuto qualcosa di atrocemente grave… Non è questo il caso. I genitori accusano il disinteresse dei politici che ‘non si curano dei mocciosi’ usando un termine che rattrista…. Aver messo a rischio la salute dei bambini è un’accusa disonesta e che mi intristisce parecchio, l’Amministrazione ha sempre avuto a cuore i bambini, io stesso da giovane per anni ho fatto l’educatore”, ha detto Arrara che ha subito affermato a gran voce “confermiamo che non c’è pericolo per nessuno. L’area si bonifica, ma si tratta di rifiuti speciali non pericolosi, senza alcun rilascio inquinante nell’ambiente. Non possiamo accettare che ci dicano che abbiamo messo a rischio la salute dei bambini. Là dove ci sono dei rischi (vedi la piscina) non abbiamo esitato a chiudere, l’avremmo fatto anche per la scuola. Una lettera dal tono ‘populista’ da genitori che dovrebbero ‘educare’, ho visto invece nella lettera poco interesse per i figli e per risolvere i problemi”. L’assessore ai Lavori pubblici Brusati ha ripercorso l’iter dei lavori dal 21 settembre scorso per risolvere il problema degli allagamenti nel refettorio, con l’affidamento dei lavori a due operatori economici, uno per la parte progettuale e uno per l’esecuzione; lavori iniziati il 7 novembre e sospesi l’11 novembre per il ritrovamento di una struttura di forma circolare, interrata, con macerie e materiale bituminoso. Lavori sospesi quindi e avvio delle indagini, per fare le opportune analisi il dirigente ha nominato il geologo Fasani, il quale ha redatto un piano per la rimozione del manufatto. Ovviamente occorre intervenire secondo le procedure e, col benestare di Arpa, il dirigente ha affidato al tecnico il piano di rimozione del serbatoio interrato, ed è avvenuta la consegna ai laboratori dei campioni per capire come e dove smaltire le sostanze. Il 18 gennaio, assunto il piano di rimozione del manufatto, è stato trasmesso dal Comune all’Arpa. Dalle analisi chimiche intanto è emerso che i terreni attorno alle pareti della cisterna sono salubri mentre “è stata rilevata la presenza di superamento dei valori limite per idrocarburi” nei terreni sul fondo della cisterna, a 4 metri di profondità. “Per i terreni che superano i valori limite, il laboratorio ha classificato come rifiuto speciale non pericoloso, nessuna classe di rischio né rilascio di inquinante nell’ambiente. – ha sottolineato Brusati – La bonifica va fatta ma non è materiale pericoloso. Il 19 aprile il Comune ha trasmesso il tutto a Regione e Città Metropolitana e, svolte tutte le procedure burocratiche, si potrà procedere con la bonifica del terreno e il termine dei lavori. Alla fine Arpa dirà se il lavoro è stato fatto bene e se il sito è stato quindi bonificato. La stima dei costi, dai 15.000 euro iniziali, è salita a 65.000 euro. E’ avvenuto tutto secondo procedure, di tutto sono stati informati il consiglio d’istituto e la preside”. Operazioni svolte quindi correttamente, in buona fede, rispettando tutte le procedure e l’iter burocratico che il caso richiede. Infine Brusati si è voluto toglier un sassolino dalla scarpa, rispondendo sempre alle accuse della lettera di alcuni genitori: “I soldi per le opere pubbliche non ci sono, a meno che arrivino da oneri di urbanizzazione (400.000 euro l’anno contro i 4 milioni annui del passato); l’accensione di un mutuo (impossibile per i Comuni di questi tempi); l’alienazione di beni. E’ quello che vogliamo fare accorpando gli uffici comunali nella sede dell’ex pretura. Questa operazione consente di liberare tre sedi (Polizia locale e Anagrafe in piazza V. Veneto; Servizi sociali in via San Carlo): tre immobili che verrebbero liberati e messi sul mercato. A chi ha parlato di nuovi uffici per noi amministratori, rispondiamo che non c’è nessuna comodità né vantaggio per me o il sindaco, visto che non ci ricandidiamo. Quindi anche questo dà l’idea dei toni della lettera, che non era in buona fede” conclude Brusati. La parola è poi passata all’ass. Graziella Cameroni che ha sottolineato come, da assessore alle Politiche educative e anche ex dirigente scolastico, ha sempre avuto a cuore il mondo della scuola, i bambini e il rapporto con le loro famiglie. Ha condannato lo “stile offensivo” della lettera e ha respinto le accuse “infondate” di disinteresse del Comune verso i minori, ricordando l’impegno per la scuola, per garantire servizi come lo scuolabus, per la miriade di proposte di iniziative, per la collaborazione con le insegnanti, per tutti quei servizi che il Comune non è tenuto a dare ma dà. Infine ha ricordato i lavori di rimozione dell’amianto e installazione del fotovoltaico e tante altre azioni inserite nel piano di diritto allo studio che dimostrano come “la politica può essere davvero onesta e impegnata, sul nostro operato abbiamo la coscienza davvero tranquilla”. S.O.