ABBIATENSE – L’ospedale Cantù, punto di riferimento principale dal 1882 di un vasto territorio che comprende i 14 comuni dell’abbiatense, rischia di diventare un poliambulatorio con un P.S. ora aperto solo di giorno, un semplice presidio accorpato al Fornaroli di Magenta, così ha deciso la scelta di politica sanitaria regionale con l’arrivo dell’ass. Gallera di Forza Italia. Dal 2016 infatti con la chiusura del P.S. dalle 20 alle 8, è iniziato un continuo depotenziamento di servizi e reparti, dissimulato dall’introduzione, definito “potenziamento”, di qualche ambulatorio, con personale medico che da Magenta si sposta per alcune ore ad Abbiategrasso dove nel frattempo, grazie al ridimensionamento del P.S., si ricovera sempre meno. Con la motivazione surrettizia “per salvaguardare la sicurezza dei pazienti”, scredita il nosocomio abbiatense e induce a rivolgersi altrove così i numeri possono ulteriormente diminuire e accreditare le scelte politiche regionali. Un disegno ben compreso dalla popolazione e dai sindaci dell’abbiatense, chi più chi meno, che da subito hanno cercato di ostacolarlo, chiedendo di ripristinare tutti i servizi tolti o ridimensionati. Ricordiamo le oltre 11.000 firme raccolte tramite il Movimento per i Diritti del Malato, le assemblee, gli incontri in Regione, fino alla mobilitazione del 7 maggio scorso cui è seguita lo stesso giorno la Delibera del Consiglio Regionale che chiede alla Giunta la riapertura notturna del P.S. Un atto amministrativo e Politico importante che ha indotto a pensare che i politici in Giunta, il presidente Attilio Fontana (Lega), Fabio Sala (FI), Stefano Bruno Galli (Lega), Fabio Rolfi (Lega), Raffaele Cattaneo (Noi con l’Italia), Davide Carlo Caparini (Lega), Massimo Sertori (Lega), Claudia Maria Terzi (Lega), Melania De Nichilo Rizzoli (FI), Silvia Piani (Lega), Stefano Bolognini (Lega), Riccardo De Corato (FdI), Martina Cambiaghi (indicata dalla Lega), Alessandro Mattinzoli (FI), Pietro Foroni (Lega), Lara Magoni (FdI), Giulio Gallera (FI), dessero seguito e concretezza alla delibera, mettendo in moto l’iter per riaprire il P.S. h 24. Il nuovo direttore generale Odinolfi, scelto dai politici, attende la decisione politica. I sindaci hanno inviato il 22 maggio un sollecito in tal senso alla Regione e informato il Ministro alla Salute. La Regione non ha mai risposto neanche con un “grazie, ricevuto”, mentre dal Ministero è arrivata la risposta che conosciamo, ovvero che l’organizzazione sanitaria è competenza della Regione. Questa la premessa per comprendere i comunicati che abbiamo ricevuto e che pubblichiamo da parte del consigliere regionale Gregorio Mammì (M5S) e la risposta dell’assessore Gallera che, di nuovo, rimpalla al Ministro l’eventuale deroga, pur avendola recentemente concessa a 3 piccoli ospedali e P.S. del varesotto per cui non ha chiesto niente a nessuno ma ha trovato tale possibilità proprio nel tanto citato DM70, che indica come esempio per eventuali deroghe, situazioni di aree disagiate. Proprio una delle motivazioni da sempre fatte presenti: il territorio dell’abbiatense è molto esteso, 207 kmq con 14 comuni e oltre 85.000 abitanti, con strade molto trafficate o addirittura sterrate dalle molte cascine intorno ai comuni di Motta, Rosate, Bubbiano, ecc. con tempi di percorrenza che superano spesso la famosa golden hour. Ma non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire, invitiamo ancora una volta l’ass. Gallera ad applicare il Dm: 70, anche per il nostro P.S., come ha già fatto in altre realtà, ma soprattutto l’intera Giunta regionale ad ottemperare a quanto richiesto e votato (68 voti a favore, un astenuto e un solo contrario), con giusta decisione dal loro stesso Consiglio Regionale. E.G.