ABBIATEGRASSO – Marcello Mazzoleni, grande appassionato di condizioni meteo, prima ancora che l’estate si avvii alla fine, anticipa la sua idea su come andrà la stagione invernale sulla base di come si è comportato l’inverno in passato al seguito di estati e primavere simili a quelle di quest’anno e dopo aver confrontato la sua intuizione con i modelli stagionali di sua fiducia, studiati con attenzione nelle scorse settimane. “Posso affermare con certezza che ci aspetterà un trimestre dicembre-gennaio-febbraio in cui le correnti atlantiche e nord-atlantiche prevarranno su quelle artiche o siberiane, e dunque su tutto il comparto europeo e sulla nostra Penisola in particolare le temperature saranno basse come é giusto che sia in inverno e attorno alla norma stagionale, senza prolungati eccessi di freddo in relazione ovviamente alla climatologia di ciascuna località – ci preannuncia l’esperto – Mi aspetto comunque 3-5 discese di aria più fredda della norma da alte latitudini di durata 2-4 giorni, ma nei restanti giorni saremo sempre attorno alle medie stagionali e speriamo qualche volta anche sopra, che qualche giornata di tepore in inverno non fa mai male.
Se da un punto di vista termico non ci sarà dunque particolare scostamento dalle medie (che hanno estremi min/max 0/8 gradi a dicembre, -2/6 a gennaio e 0/10 a febbraio qui a Magenta) decisamente più significativo sarà invece l’andamento precipitativo. A motivo del prevalere delle correnti atlantiche avremo, infatti, una decisa anomalia precipitativa positiva qui al nord, dove l’inverno da sempre é la stagione più asciutta dell’anno (molto più dell’estate), mentre avremo anomalia precipitativa leggermente negativa al centro-sud e isole, dove comunque l’inverno é una stagione molto piovosa, la più piovosa dell’anno. La combinazione tra tutti questi fattori mi porta a ritenere che avremo anche nel prossimo inverno nevicate abbondanti sull’arco alpino grazie alle umide correnti occidentali e comunque anche in Appennino in concomitanza delle sopraccitate discese fredde dai Balcani. Anche qui in pianura padana avremo diversi passaggi perturbati e ogni volta occorrerà valutare dove si situerà il limite delle nevicate. Infine, a motivo della dinamicità della stagione, avremo minori occasioni per nebbie durature sulla pianura padana e frequenti occasioni per cieli tersi con ventilazione settentrionale al seguito dei numerosi passaggi perturbati”. Qualche indicazione ci viene data anche sul prossimo autunno: “Per ciò che concerne la stagione autunnale c’è poco da dire, perché quest’anno non avrà nulla degno di nota, mantenendosi in perfetta media, sia termo che pluvio, con temperature in graduale calo e piovosità in graduale aumento da settembre a novembre su tutta Italia, senza particolari scossoni alternando, come è tipico dell’autunno, discese più fresche e fasi ancora miti, seppur sempre più ridotte, sino all’inizio di ottobre qui al nord e sino a fine ottobre al centro-sud e sulle isole. Teniamo conto, per avere un’idea del clima mediterraneo, che settembre di norma ha temperature poco più miti di maggio, ottobre di aprile e novembre di marzo, pur con irraggiamento solare sensibilmente minore, ma grazie all’inerzia termica dei mari e della bassa troposfera che conservano un pochino il tepore accumulato durante l’estate”. Siamo invitati a fare tesoro di queste informazioni e a confrontarle con la realtà, verificando così, mese dopo mese, se la tendenza generale sarà davvero molto simile a quella appena letta.