ABBIATEGRASSO – Sono passate solo due settimane dall’inizio dei saldi e i pareri dei commercianti abbiatensi sono abbastanza concordi nel dire che la prima settimana dei saldi è stata in linea con lo scorso anno, mentre nella seconda settimana il caldo ha, in taluni casi, frenato un po’ l’affluenza di pubblico che si concentra al mattino e in tarda serata. Alcuni lamentano anche una scarsa affluenza dovuta alla chiusura del centro storico e alla difficoltà di reperire parcheggi adiacenti al centro, un centro che obbiettivamente per chi si è avventurato nelle sue vie in questo fine settimana si è presentato nei pomeriggi quasi deserto, viste le alte temperature registrate. I commercianti del centro storico esprimono diverse, ma su alcuni punti concordi, opinioni:
Maniglia Anna, titolare di Mananna (abbigliamento e calzature): “Per me i saldi sono andati abbastanza bene, sono contenta, devo ammettere che sono andata a ripescare alcuni articoli che prima non avevo come ad esempio i pantaloni corti. Fa caldo, la gente nel pomeriggio non esce o esce tardi, infatti io ho adottato un orario estivo”.
Sammartano Gaspare (abbigliamento): “Tutto sommato c’è meno degli altri anni, probabilmente il calo è dovuto sia al caldo che al centro chiuso e alla mancanza di parcheggi. Noi non ci possiamo lamentare, ci stiamo mantenendo come lo scorso anno, non è il massimo ed è già un lusso rispetto ad altri mantenere lo stesso livello dello scorso anno. In questi giorni con il caldo la gente non esce. Ricordiamo che per noi commercianti i saldi sono solo un piccolo recupero, non un lavoro, il lavoro si deve vedere tutto l’anno, la merce aumenta, le spese aumentano e i nostri amministratori hanno spaccato la città in due, questo non favorisce i commercianti del centro, come si può vedere nella galleria Mirabello i negozi chiudono, idem in via Cantù, per accedere alla via Cantù è necessario fare il giro della città! Tutto questo non ci aiuta”.
Ezio Tonani, titolare di Piroga sport (abbigliamento sportivo): “La prima settimana i saldi sono partiti sicuramente bene, la seconda indubbiamente al mattino si lavora, al pomeriggio molto poco, questo caldo frena il lavoro, è un tipo di clima che di solito si trovava verso la prima settimana di agosto quando la gente era già partita per le vacanze. Il caldo ha un po’ rallentato l’affluenza, al mattino si lavora ma al pomeriggio c’è il deserto. Il caldo ha anche orientato diversamente gli acquisti, quest’anno ho quasi finito bermuda e canotte perché il clima ha spinto a scelte diverse”.
Famiglia Bologna (calzature): “Le vendite per i saldi sono partite abbastanza positivamente, molto più con le calzature da donna che da bambino e da uomo, ma è una cosa abbastanza naturale che la vendita della calzatura uomo parta in ritardo. Tutto sommato direi che l’andamento è stato costante. Questa settimana si è lavorato al mattino in modo costante, un po’ di più i giorni di mercato, mentre nei pomeriggi si è lavorato dalla 18 alle 19. Rispetto allo scorso anno non ci sono stati grossi aumenti”.
Massimiliano Fronti, Piazza Marconi 13 (abbigliamento): “I saldi stanno andando abbastanza bene, nei saldi si ha sempre un movimento maggiore, anche se non è ancora possibile fare un confronto con lo scorso anno, si vedrà a fine agosto come è stato l’andamento estivo. Il capo che esce di più in saldo, per quanto riguarda l’abbigliamento uomo, è senza dubbio il pantalone anche perché più impegnativo come prezzo e quindi più apprezzato nei saldi. Abbiamo sofferto le due domeniche di apertura e i pomeriggi, e anche nel weekend il caldo non favorisce l’afflusso di acquirenti”.
L’offerta merceologica del nostro centro storico è diversificata e negli ultimi mesi molti esercizi hanno chiuso la loro attività, pochi altri hanno aperto, alcune vetrine sono rimaste vuote, soprattutto in via Cantù non si sono registrati rimpiazzi degli esercizi che hanno chiuso i battenti, fatta eccezione per un bar che ha sostituito un negozio di abbigliamento.
La passeggiata nel centro storico offre comunque la possibilità di ammirare ancora molte vetrine con una certa varietà di offerta, anche se sono in calo i negozi e in aumento i bar.
I negozianti chiedono, in taluni casi, cambiamenti nella viabilità e iniziative da parte del Comune per far vivere la città ed evitare che si spenga, anche perché un commercio fiorente permette la creazione e/o la conservazione di posti di lavoro. Cristina Brambilla