ABBIATEGRASSO – Roberto, Tino per i tanti amici, se n’è andato, il mieloma dopo 7 anni di battaglie se l’è portato via ma senza intaccare il suo spirito, il suo coraggio, la sua verve e voglia di vivere. Roberto, imprenditore genialoide nel campo della strumentazione scientifica per analisi chimiche. Dall’80 si era messo in proprio, collaborando con diversi istituti universitari, a un progetto della Comunità europea con gli atenei di Ferrara, Trento, Barcellona. Spaziava però in molti altri campi. Negli anni più volte mi ha telefonato per spiegarmi una nuova idea, un nuovo progetto che, anche se non sempre si è realizzato, dimostrava la sua capacità di trovare soluzioni inedite. All’impegno per il suo lavoro e per la sua bella famiglia, la moglie Magda e i tre figli di cui andava molto fiero, si aggiungeva l’impegno civile per la città, anche come consigliere comunale, coordinatore di Forza Italia dal 2008 al 2012. Anni in cui inviava all’Eco della città diverse segnalazioni e articolati interventi, come quello che iniziava con: “Carissima, invio un contributo sull’argomento strada nuova: L’adeguamento delle infrastrutture è ormai inderogabile  se ne parla da oltre 30 anni con una scia di disagi e anche vittime…”. Nel 2011, spronati e sfidati dall’amico comune Sante Padovese siamo andati insieme a Rimini, al Meeting. Sono stati due giorni di confronto serrato, diversi gli approcci e i vissuti ma amicizia e stima rafforzate. E se possibile, ancora più forti dopo il 9 giugno scorso durante la presentazione del libro che ha scritto in veste di paziente. Accanto a lui al Centro Mater Misericordiae il dott. Corso, ematologo del Policlinico di Pavia che l’aveva in cura. Un libro scritto con la consueta ironia, che racconta il percorso della malattia, affrontata da protagonista, senza farsi sopraffare e con un confronto continuo con i medici che aggiornava di continuo sul punto di vista del paziente, un contributo prezioso perché, diceva Tino: “I medici  non sempre sanno cosa succede e cosa passa nella testa di chi curano”. E non a caso il libro è stato anche presentato a un Convegno di medici. Un  libro il cui ricavato, Tino ha voluto fosse devoluto a una onlus, l’AEP che sostiene i pazienti in vari modi perché diceva “ho un debito di gratitudine con l’ematologia di Pavia, un centro di ricerca importante”. Tino se n’è andato a 68 anni, lunedì 7 le esequie nella basilica in Santa Maria Nuova, in tantissimi gli hanno reso omaggio, indimenticabili il suo sorriso, il suo brio, la sua umiltà, il suo ingegno. Enrica Galeazzi